Dopo la stretta sulle sigarette in Australia, anche in Nuova Zelanda è in atto una escalation contro il fumo. Ora ad essere vietata è l’esposizione delle sigarette in esercizi commerciali, che dovranno tenerle nascoste sotto il bancone o comunque in un luogo chiuso.
La Cancer Society si è complimentata con il governo neozelandese, che ha approvato la nuova legge antifumo più restrittiva del mondo, che vieta anche solo il fatto di rendere in qualche modo visibili i pacchetti di sigarette all’interno dei locali comerciali.
Il Parlamento ha approvato la legge ieri sera che vieta la visualizzazione di pubblicità e aumenta anche le multe per la vendita di tabacco ai minori di 18 anni, da 2000 a 10.000 dollari neozelandesi.
Il voto è passato a larghissima maggioranza, cosa che rispecchia l’ondata di malcontento contro i fumatori. Mancontento che rasenta la discriminazione. Come ad esempio nella principale città del paese, Auckland, dove il sindaco ha vietato il fumo nei luoghi pubblici all’aperto come i parchi, ed ora vorrebbe estendere il divieto a strade, stazioni e imbarchi dei traghetti.
I negozianti intanto protestano per gli enormi costi delle modifiche ai loro locali.
L’obiettivo più a lungo termine è comunque quello di vietare il fumo in ogni sua forma, si parla del 2025. Divieto che, dicono gli scettici, non è credibile se si guarda a simili esperienze tentate nel passato, come il proibizionismo negli Stati Uniti, quando le legge cercò di vietare l’abitudine di bere alcolici e invece ottenne di consegnare i proventi derivanti dalla loro vendita alle organizzazioni malavitose. La Nuova Zelanda pensa di avere una soluzione, non ci resta che stare a vedere.