Gaianews

Olio di palma, arriva quello certificato ma l’Italia è indietro

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 22.11.2011
Nuova piantagione di palma da olio

Nuova piantagione di palma da olio

L’olio di palma è al centro delle proteste di molte associazioni ambientaliste per via della deforestazione che sta causando in molti paesi come la Malesia, dove le contivazioni prendono il posto della foresta pluviale. Ora sarà più facile capire la provenienza dell’olio di palma, grazie alle pagelle globali del WWF.

Il WWF ha infatti presentato nel corso della nona Tavola Rotonda sull’olio di palma sostenibile a Kota Kinabalu, in Malesia, le pagelle globali sull’utilizzo di olio di palma sostenibile e già applicata da alcune aziende in Europa, Australia e Giappone, alle tradizionali piantagioni di olio di palma che rappresentano una delle maggiori minacce per la conservazione delle ultime foreste tropicali e della loro biodiversità.

“Non è mai stato così facile per le aziende scegliere un consumo responsabile di olio di palma”, dichiara Adam Harrison, Senior Policy Officer di WWF UK e rappresentante del WWF presso la Tavola Rotonda sull’olio di palma sostenibile (RSPO).

L’approvvigionamento di olio di palma certificato proveniente da piantagioni controllate è cresciuto sensibilmente rispetto ai dati 2009, ed è attualmente pari a 5 milioni di tonnellate, rappresentando il 10 per cento della produzione mondiale di olio di palma.

Ma ancora oggi solo la metà dell’olio di palma sostenibile prodotto viene effettivamente venduto.

Secondo i dati WWF, la maggior parte delle aziende valutate nel 2009 e nel 2011 ha compiuto significativi passi avanti nell’utilizzo di olio di palma sostenibile, dimostrando che si tratta di un’alternativa sempre più diffusa. Inoltre, 87 delle 132 aziende coinvolte si sono impegnate ad approvvigionarsi per il 100% di olio di palma con certificazione RSPO entro il 2015 se non prima.

Ma a oggi, quasi la metà dei distributori (17 su 43) e più di un quinto dei produttori (15 su 89) hanno totalizzato un punteggio molto basso rispetto alle responsabilità assunte per l’impatto del loro approvvigionamento di olio di palma.

Anche l’Italia è un mercato importante nel consumo di olio di palma a causa della presenza di monte aziende alimentari. I dati evidenziati dal rapporto del WWF indicano la necessità di un maggior impegno da parte delle nostre imprese nazionali e l’urgenza di accelerare una pratica di corretto approvvigionamento.

“Acquistare solo prodotti certificati e ritenuti sostenibili è una scelta obbligata”, dichiara Massimiliano Rocco, Responsabile Foreste del WWF Italia “è un impegno irrinunciabile e improcrastinabile che l’industria privata deve assumere per contribuire ad arrestare la deforestazione delle ultime foreste tropicali del nostro pianeta, da quelle dell’Indonesia al Bacino del Congo, di cui si continuano a perdere milioni di ettari ogni anno”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA