Un recente studio ha messo in evidenza che la combinazione di attività fisica e assunzione di olio di pesce fa bene alla tonicità muscolare, favorendo il rallentamento del decadimento muscolare. La ricerca è stata effettuata da un team di ricerca dell’Università di Aberdeen, nel Regno Unito, su un piccolo gruppo di anziani.
Lo studio pilota è stato presentato due giorni fa al Festival della Scienza britannico, dove i ricercatori hanno detto che i risultati della combinazione tra il consumo di olio di pesce in e gli esercizi di allenamento con i pesi hanno aiutato a proteggere gli anziani contro il deterioramento muscolare.
I numeri dello studio sono tuttavia molto esigui, e i ricercatori vogliono ora estendere la ricerca ad un numero molto più alto di anziani.
Il muscolo scheletrico è il più grande organo del corpo umano e ha molti ruoli importanti nel determinare le nostre capacità fisiche e il benessere globale. Durante l’invecchiamento la massa muscolare si riduce di circa lo 0,5-2% all’anno. Questo processo – noto come sarcopenia – può provocare una riduzione della qualità della vita e la perdita di indipendenza.
Un modo attraverso cui la funzione muscolare può essere mantenuta è attraverso l’esercizio. Tuttavia, mentre nei giovani (18-35) l’esercizio aumenta la massa muscolare, con l’età il nostro corpo è meno in grado di aumentare la massa muscolare soltanto attraverso l’esercizio.
I dati di uno studio pilota su donne anziane condotto dall’Università di Aberdeen ha dimostrato che dopo 12 settimane di allenamento coloro che assumevano olio di pesce avevavo una forza muscolare maggiore del 20% a fronte di un aumento dell’ 11% nel gruppo placebo. Il nuovo studio si svilupperà a partire da questi risultati.
“Crediamo che i vantaggi dell’ olio di pesce siano molteplici. Le persone anziane tendono ad avere bassi livelli di infiammazione nel corpo che interferiscono con la capacità dei muscoli di aumentare la forza e la massa. Gli anti-infiammatori che si trovano nell’olio di pesce possono ridurre l’infiammazione e quindi, inibire questa interferenza”, ha spiegato Stuart Gray, che condurrà lo studio.