Secondo il CNR nei prossimo giorni ci saranno tutte le condizioni climatiche per raggiungere in molte città il cosiddetto livello 2, in cui le condizioni meteorologiche comportanti alte temperature possono avere effetti negativi sulla salute.
Questo succede quando le le temperature e l’umidità sono molto elevate per diversi giorni consecutivi, l’irraggiamento solare è molto forte e i venti pressoché assenti. Altro fattore determinante è la scarsa escursione termica notturna, che non favorisce il recupero: fu così nel 2003 quando le stesse condizioni causarono malori e decessi.
L’attual ondata di calore non sarà paragonabile però a quella del 2003. Questa volta un’area di alta pressione di origine africana si sta spostando sul Mediterraneo, invadendo la nostra Penisola e le nostre isole, con venti deboli o moderati e da ultimo, ma non meno importante, un irraggiamento molto forte, come d’altra parte ci aspettiamo nei giorni a cavallo del solstizio d’estate.
Secondo il CNR la statistica nell’ultimo trentennio è cambiata, almeno in parte, ed in particolare è cambiata la distribuzione nell’arco dell’anno, con ondate di calore precoci e tardive, a settembre, e più prolungate.Uno studio effettuato dall’Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche aveva già evidenziato che nel decennio 1991-2000 il numero di giorni con ondate di calore in Italia è stato quasi pari alla somma dei giorni estremamente caldi verificatesi nel periodo 1951-1990.
Inoltre durante ciascuna estate dal 2000 in poi, si sono avute una o più ondate di calore, che per due anni consecutivi si sono verificate negli stessi giorni: 18-30 giugno 2006, che interessò soprattutto l’Europa occidentale, e 17-26 giugno 2007, sopratutto nel sud est europeo. In entrambi i casi, l’Italia venne interessata dall’ondata.