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Pesci del bacino del Mediterrraneo a rischio estinzione. Specie invasive e pesca intensiva i maggiori rischi, dice studio

Scritto da Michele Donà il 12.11.2010
Crediti: Illustrazione Miguel Clavero

Un team internazionale guidato dal Centro di Tecniche Forestali della Catalogna ha condotto il primo studio su larga scala sulle minacce per i pesci del Mediterraneo. Specie invasive e pesca intensiva le peggiori minaccie. Crediti: Illustrazione Miguel Clavero

Un gruppo di ricerca internazionale guidato dal Centre Tecnològic Forestal de Catalunya (Centtro tecnologico forestale di Catalogna), ha svolto il primo studio approfondito su larga scala per identificare le maggiori minacce per i pesci d’acqua dolce del bacino del Mediterraneo.
I ricercatori hanno raccolto le informazioni per valutare lo stato di conservazione delle specie endemiche secondo le linee guida tracciate dall’Unione per la Conservazione della Natura del Centro di Cooperazione del Mediterraneo.

Miguel Clavero, autore principale dello studio e ricercatore di ecologia del paesaggio del CFTC, afferma che essi sono uno dei gruppi biologici maggiormente in pericolo nel mondo a causa sia delle specie invasive, sia dell’eccessivo sfruttamento delle risorse idriche da parte dell’uomo.

La ricerca valuta la distribuzione geografica degli interventi antropici con impatto negativo sulla biodiversità e la sua relazione con il grado di minaccia nei confronti delle specie endemiche di pesci d’acqua dolce  del bacino del Mediterraneo; in quest’ambito hanno analizzato le informazioni sulle pressioni negative più diffuse (inquinamento, prelievo idrico eccessivo, specie invasive, agricoltura e pesca eccessiva) che riguardano 232 specie di pesci e la la loro distribuzione sul territorio.

Mettendo in relazione la distribuzione di queste pressioni con il grado di minaccia subita dalle specie di pesci in ciascuna area, i ricercatori hanno dimostrato che “le comunità ittiche sono esposte al maggior rischio di estinzione quando le pressioni più significative sono l’impatto di specie invasive e l’iper-sfruttamento delle risorse idriche”; Clavero afferma che “queste due pressioni sono le principali cause della perdita di biodiversità tra i pesci continentale nella regione del Mediterraneo”. Tutti i loro risultati confermano tutti i precedenti studi simili effettuati su scala geografica minore.

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