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Phobos-Grunt, si affievoliscono le speranze di salvare la sonda

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 03.12.2011

Lancio della sonda Phobos-GruntLe speranze di riacciuffare la sonda Phobos-Grunt, una collaborazione tra la Russia e l’Unione Europea, si affievoliscono sempre più.  La missione doveva portare sul satellite di Marte la sonda russa, ma qualcosa è andato storto durante la messa in orbita e la sonda sta ora girando attorno alla Terra dal giorno del lancio, il 4 di novembre.

A parte qualche breve contatto radio con la sonda ribelle poco più di una settimana fa, c’è stato solo silenzio dallo spazio. A questo punto l’ESA, l’Agenzia spaziale europea, sta pensando di abbandonare le speranze e di dichiarare fallita la missione se entro venerdì prossimo la sonda non dovesse più lanciare segnali di comunicazione.

Ingegneri russi anche se si prevede di continuare a provare fino all’ultimo.

“Resteremo a disposizione dei nostri colleghi russi nel caso in cui non vi è alcun segno o barlume di speranza da parte loro”, ha detto il dottor Manfred Warhaut da Esa European Space Operations Centre (ESOC) di Darmstadt, in Germania.

E’ stata l’antenna dell’Esa a Perth, in Australia, che per prima è riuscita a ottenere una risposta dalla Phobos-Grunt, il 22 e 23 novembre scorsi. Dopo questo contatto anche i controllori di terra russi sono riusciti ad entrare in contatto con la sonda da Baikonur, in Kazakistan.

Phobos-Grunt è attualmente in movimento in un’orbita ellittica attorno alla Terra, con massimo (apogeo) e minimo (perigeo) pari a 340 e 200 km rispettivamente.

Questa orbita però decadrà lentamente senza la spinta dei propulsori, che non si sono accesi e non sono quindi riusciti a spingere la sonda verso Marte. Se i tecnici non ripristineranno il controllo della sonda, sarà inevitabile la sua caduta a terra e la sua distruzione.

Se la missione dovesse fallire sarebbe la seconda volta consecutiva che una sonda russa destinata a Marte verrebbe persa. Nel caso precedente fu la sonda Mars 96 a finire direttamente nell’Oceano Pacifico a causa di un problema al suo razzo propulsore. Ironia della sorte, sia questa volta che nel 1996 gli sfortunati lanci russi coincidono con quelli più felici dei rivali americani.

Questa volta il concorrente era Curiosity, il rover marziano che si trova ora sulla strada per Marte, mentre nel 1996 il lancio coincise con la missione della sonda Mars Global Surveyor. Anche in quell’occasione l’Esa aveva fornito ai russi sofisticati (e costosi) strumenti di bordo.

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