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Referendum del 12 e 13 giugno 2011

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 10.06.2011

Questo fine settimana, 12 e 13 giugno, si terrà la tornata referendaria a livello nazionale per scegliere di abrogare o meno 4 leggi o parti di esse. Si voterà per l’acqua pubblica (due quesiti), sul nucleare, nonostante i tentativi per evitare il quesito forse più sentito dagli italiani dopo il disastro di Fukushima, e il legittimo impedimento, una legge per evitare alle più alte cariche dello Stato di presentarsi a (eventuali) processi a loro carico. Si stima che il referendum sia costato 300 milioni di euro ai cittadini italiani, soldi che potevano in parte essere risparmiati se il referendum fosse stato accorpato alle amministrative. Questa è una motivazione in più per andare a votare e non sprecare una importante occasione per compiere il nostro dovere di cittadini.

IMPORTANTE: VOTA SI PER ABROGARE LE LEGGI, NO PER MANTENERLE IN ESSERE.
Ecco in dettaglio i quesiti.

 

1. Privatizzazione dei servizi

di fornitura dell’acqua

Il primo referendum sull’acqua si intitola: «Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica». Il quesito, molto complesso nella formulazione, mira ad abrogare l’art. 23 bis (dodici commi) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria», a più riprese modificato da provvedimenti del 2009. La legge stabilisce come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico l’affidamento a soggetti privati attraverso gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all’interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40%. La normativa comunitaria non impone la privatizzazione dei servizi pubblici locali, ma consente agli Stati membri di mantenere la gestione pubblica e non impone una soglia minima di partecipazione dei privati nelle società miste. n pratica l’acqua resta di proprietà pubblica ma gli acquedotti e i servizi idrici possono essere privatizzati.

2. Determinazione delle tariffe
del servizio idrico

L’altro referendum sull’acqua s’intitola: «Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito». Questo il quesito: «Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?»

3. Nucleare

Il titolo del referendum sul nucleare, riformulato dalla Corte di Cassazione alla luce delle norme introdotte con il decreto Omnibus, sarà: «Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare». Il testo del quesito dice: «Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell’articolo 5 del dl 31/03/2011 n.34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75?»

4. Legittimo impedimento

Il referendum si intitola: «Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale». Il quesito dice: «Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l’articolo 2, della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante “Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza”?»

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