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Stimolazione profonda del cervello porta inaspettati risultati per l’Alzheimer

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 25.11.2011

Attraverso la stimolazione profonda dei tessuti del cervello si può evitare la riduzione del volume tipica del morbo di Alzheimer secondo una ricerca riportata dalla rivista New Scientist.

“Nella malattia di Alzheimer è noto che il cervello si restringe, in particolare l’ippocampo”, spiega Andres Lozano del Toronto Western Hospital in Ontario, Canada. Le scansioni cerebrali mostrano che il lobo temporale, che contiene l’ippocampo e un’altra regione chiamata cingolo posteriore utilizzano meno glucosio rispetto al normale ed entrambe le regioni hanno un ruolo importante nella memoria.

Per evitare questo il ricercatore ha pensato di utliizzare la stimolazione profonda attraverso l’uso degli elettrodi. L’esperimento è stato eseguito su 6 pazienti a cui era stato diagnosticato l’AD un anno prima.
Ad un anno dall’esperimento le zone interessate dalla malattia utilizzavano più glucosio, segnale che l’attività non era diminuita.

I ricercatori hanno cominciato a studiare gli effetti sull’ippocampo. Al meeting della Society for Neuroscience annuale a Washington  la settimana scorsa hanno annunciato che, mentre hanno visto un restringimento dell’ippocampo in quattro dei volontari, la regione è cresciuta negli altri due restanti partecipanti.

“Non solo l’ippocampo non si è ridotto, ma è cresciuto del 5 per cento in una persona e dell’ l’8 per cento nell’altra”, dice Lozano. E ‘un risultato “straordinario”, aggiunge.

Lozano non è ancora sicuro di come funzioni questo trattamento, ma dagli esperimenti sui topi può dedurre che la stimolazione profonda inneschi la nascita di nuovi neuroni  e di nuove connessioni nel cervello.

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