Il decreto del Presidente della Repubblica nr. 178/2010 istituisce un servizio rivolto ai cittadini per consentire loro di segnalare il proprio numero di telefono in maniera tale da non ricevere più telefonate promozionali o per ricerche di mercato. Ma la cura sembra peggiore del male.
Per dare attuazione a tale decreto, la Fondazione Bordoni (affidataria del servizio) ha messo on-line il sito del Registro Pubblico delle Opposizioni, che a partire dal 31 gennaio permetterà agli abbonati presenti negli elenchi telefonici pubblici di segnalare il loro diniego ad essere contattati.
L’iscrizione al registro potrà avvenire tramite il modulo sul sito web, per telefono, e-mail, raccomandata o fax.
Gli operatori che intendano avvalersi del telefono per contattare gli utenti dovranno registrarsi ed inviare le loro liste che saranno confrontate con il registro e reinviate ripulite dai numeri degli utenti iscritti al registro stesso; in questo modo la registrazione da parte degli utenti dovrebbe di fatto annullare eventuali autorizzazioni concesse in precedenza.
E’ da tener conto anche che vale il caso contrario: se un utente non si dovesse iscrivere al registro, automaticamente accetta (per silenzio-assenso) di essere contattato per fini commerciali.
E qui parte la protesta delle associazioni dei consumatori. “Dal 1 febbraio prossimo le famiglie italiane, senza che ne abbiamo minima conoscenza, potranno essere importunate e molestate telefonicamente per la commercializzazione e le più svariate vendite di prodotti e servizi. Infatti è entrata in vigore, voluta fortemente da questo Governo, la nuova normativa di Telemarketing, che superando la vecchia normativa in cui si poteva essere contattati attraverso elenchi di cittadini che avevano dato il loro benestare (sistema opt-in), oggi prevede il nuovo sistema (opt-out) per cui, coloro che non vogliono essere contattati devono necessariamente richiedere l’iscrizione nel cosiddetto ‘registro delle opposizioni’ e di cui, ripetiamo, non ne è a conoscenza nessuno”, dichiarano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, presidenti di Adusbef e Federconsumatori.
I consumatori lamentano anche l’assenza di “un adeguato periodo transitorio, fondamentale per l’informativa alle famiglie anche alla luce delle esperienze registrate in altri stati della Comunità Europea, (solo due per la verità: Spagna e Regno Unito), che hanno adottato questo sistema e che ha visto la lista delle opposizioni raggiungere dimensioni adeguate solo dopo svariati anni di vigenza di questo sistema. Ciò è molto grave e si aggiunge alla gravità della decisione di intraprendere questo nuovo e sgangherato sistema, che comporterà fortissimi disagi alle famiglie italiane soprattutto a quelle più anziane. Ecco perché chiediamo una deroga all’attuazione di questo sistema di alcuni mesi per permettere una capillare informazione al Paese”.
aggiornato: 29 gennaio, ore 13.58
Io sono riuscito nella procedura per ottenere questo risultato:
“Non è possibile procedere con l’operazione richiesta in quanto la numerazione non risulta presente negli elenchi pubblici aggiornati: si ricorda che il servizio è riservato agli abbonati che hanno dato il consenso all’inserimento della propria utenza telefonica negli elenchi pubblici”
Allora mi sembra che non ci sia niente di nuovo sotto il sole! Cribbio mesi per scoprire che si è partorita una legge che, per chi aveva già ottemperato all’esclusione del suo numero dall’elenco per via delle telefonate rompib… (che per inciso non serviva) lascia tutto come prima!!!!! NON ERA MEGLIO FARE IL CONTRARIO, ovverosia far dare il proprio assenso a chi ha voglia di essere INPORTUNATO a qualsiasi ora?