Questa settimana, non scrivo nulla di originale, ma propongo uno studio sulle malattie professionali degli insegnanti. Uno studio parziale, ma il primo così condotto in Italia. Dovrebbe interessare tutti, perché la scuola è di tutti e per tutti.
In occasione della GIORNATA MONDIALE DEGLI INSEGNANTI, del 5 ottobre, presentiamo i risultati della ricerca-dossier, di cui è autore il Dr. Vittorio Lodolo D’Oria.
Qui lo studio nella sua versione integrale.
Quali sono le “patologie professionali” degli insegnanti? Si tratta unicamente delle “disfonie” causate dalle laringiti croniche riconosciute anche nelle cause di servizio? Oppure vi sono forse altre malattie, magari più frequenti ma sconosciute?
Questo è l’interrogativo cui ha cercato di rispondere il presente studio – svolto con la collaborazione del Conbs – che ha esaminato le diagnosi formulate dai Collegi Medici per determinare l’inidoneità all’insegnamento per motivi di salute.
Lo studio dimostra che l’inidoneità degli insegnanti è causata da patologie psichiatriche in oltre il 60% dei casi (il 70% delle quali appartengono all’area ansioso-depressiva), mentre le “disfonie” sono appena il 13% (5 volte di meno). Ne consegue che debbono essere ritenute patologie professionali dei docenti anche e soprattutto le patologie psichiatriche, per poi muoversi di conseguenza con piani di prevenzione e cura nel rispetto del dettato normativo sulla tutela della salute dei lavoratori (art.28 D.L. 81/08).
Il problema, comune ad altre nazioni dove viene però affrontato con risolutezza, vede un Governo italiano distratto, che non attua studi epidemiologici su base nazionale, non valuta la salute della categoria professionale prima di licenziare le riforme previdenziali, ma al contrario penalizza i docenti (l’82% di questi sono donne) che si ammalano (decreto Brunetta, abolizione della causa di servizio, spending review).
E’ possibile contattare l’autore dello studio (Dr. Vittorio Lodolo D’Oria) per tel. 335-7749493