E’ un’iniziativa di un’associazione culturale composta da pediatri quella che ha sottoposto 9 bambini di Statte, vicino alla zone industriale di Tarante alle analisi del sangue per controllare i valori del piombo. E i valori sono nettamente al di sopra di quelli consentiti. In più i due pediatri che presto renderanno noti in una conferenza stampa tutti i particolari del caso, sostengono che con questi valori sia necessario andare a cercare la fonte del piombo che, secondo studi scientifici, è stata attiva nelle settimane precedenti al prelievo. Il campione non è certamente significativo, hanno spiegato i pediatri, ma è necessario un più ampio screening per la salute.
”Pur trattandosi di un campione non significativo della popolazione generale e di numerosità ridotta e pur non potendosi pertanto generalizzare i dati alla intera popolazione infantile stattese e tarantina”, i valori di piombo riscontrati in nove bambini tra i 3 e i 6 anni, residenti a Statte, grosso centro vicino all’area industriale di Taranto, dove hanno sede alcune grosse aziende tra le quali l’Ilva, ”non possono che destare preoccupazione per la possibile esposizione di questi bambini a fonti di piombo presenti in ambiente”.
A dirlo sono due pediatri, Annamaria Moschetti, responsabile per “Ambiente e Salute Infantile dell’associazione Culturale Pediatri Puglia e Basilicata” e Piero Minardi, pediatra di famiglia di Statte, anche lui membro dell’associazione Pediatri di Puglia e Basilicata. Secondo i medici è la prima volta che un controllo del genere viene effettuato sui bambini residenti in quell’area.
Le analisi sono state commissionate ai due pediatri dal Fondo Antidiossina Onlus di Taranto e da PeaceLink. Ai bambini sono stati riscontrati valori che andavano tra 22 e i 36 microgrammi/dl di piombo nel sangue.
Queste fonti di piombo ”necessitano con la massima premura di essere individuate ed eliminate secondo quanto indicato dal Centers for Disease Control and Prevention nel 2012. Poichè la piombemia – continuano Moschetti e Minardi – è un affidabile indicatore di esposizione e potrebbe indicare una esposizione recente (settimane precedenti ndr) come affermato dalla Organizzazione mondiale della sanita, si sottolinea che i bambini potrebbero essere esposti attualmente ad una sorgente agente nel territorio.
A fronte del fatto che non esistono valori sicuri di piombemia per l’infanzia e che qualunque livello e’ associato a possibili esiti neuropsichici, non si puo’ non osservare come tali valori siano di livello tale da destare preoccupazione ed a richiedere interventi urgenti a tutela della salute infantile ed uno screening sulla popolazione generale infantile”. I due pediatri preannunciano per una prossima conferenza stampa tutti i dettagli delle analisi.