Nell’America del Sud ci sono regioni, tra le quali spicca il bacino amazzonico, dove vive una parte delle ultime tribù di indigeni che hanno contatti molto limitati con il mondo esterno, il cosiddetto ‘mondo civile’.
Studiare queste tribù, che vivono nel profondo della foresta pluviale, può fornirci un’idea di come potevano essere state le condizioni di vita di tutte queste culture tribali prima dell’arrivo degli europei.
I ricercatori dell’Università del Missouri (MU) hanno avuto l’idea di seguire e filmare con telecamere satellitari le vicende di un villaggio di una tribù isolata al confine tra Brasile e Perù, con lo scopo di poter in qualche modo aiutare – qualora ce ne fosse bisogno – queste popolazioni a sopravvivere il più a lungo possibile.
Lo studio che ne è scaturito, ‘Le società amazzoniche sull’orlo dell’estinzione’ è stato pubblicato su The American Journal of Human Biology.
Alcuni membri di una tribù ‘isolata’ dal resto del mondo nello stato brasiliano di Acre, come si può osservare dalle immagini satellitari (crediti: University of Missouri-Columbia)
Rob Walker, docente di Antropologia presso la facoltà delle Arti e delle Scienze alla MU, in collaborazione con Marcus Hamilton, aiuto assistente di Antropologia presso l’Università del New Mexico, hanno usato le immagini satellitari di Google Earth per fare una stima dell’area dei campi, visionare la dimensione del villaggio appartenente alla tribù e la zona diurna dei loro alloggi temporanei, confrontandoli poi con altre 71 comunità indigene brasiliane.
“Abbiamo scoperto che la popolazione del villaggio è di non più di 40 persone”, dice Walker. “Un piccolo villaggio come questo sta andando incontro ad una imminente estinzione. Tuttavia, si sconsiglia un contatto forzato con il mondo esterno. Un programma di sorveglianza remota a mezzo immagini satellitari, scattate periodicamente, potrebbe invece aiutare a rintracciare i movimenti e la salute demografica di questa popolazione, senza interrompere le loro abitudini e sconvolgere le loro vite”.
Utilizzando le immagini catturate dalla sorveglianza a distanza, gli scienziati potrebbero così contribuire all’elaborazione di politiche volte a mitigare le minacce di estinzione, tra cui la deforestazione, l’estrazione mineraria illegale e la colonizzazione in queste aree remote, sono solo alcune”.
Inoltre, secondo Walker, la sorveglianza può anche aiutare a localizzare villaggi isolati, rintracciare le migrazioni nel tempo e acquisire informazioni per definire le zone di protezione che permetterebbero alle tribù di rimanere isolate.
“Si calcola che in Amazzonia esistano un centinaio di gruppi privi di contatti con l’esterno”, ha dichiarato Walker. “La deforestazione, l’allevamento del bestiame, l’estrazione mineraria illegale e la colonizzazione minacciano la loro esistenza. La maggior parte di queste tribù è formata da agricoltori e così le loro coltivazioni sono ben rintracciabili nelle immagini satellitari. Ma questi nuclei si spostano, a volte in risposta a minacce esterne, e questi movimenti richiedono un monitoraggio costante, se si vuole preservare il loro habitat e la loro cultura”.