In Thailandia, i gruppi umanitari locali chiedono alle autorità di gestire meglio l’emergenza e di sostenere le comunità locali che stanno lottando per far fronte all’alluvione che da settimane ha lasciato sotto un metro o più di acqua gran parte del paese, compresa la capitale Bangkok.
Anche se le inondazioni affliggono moltissime comunità nelle aree urbane del Paese, molti stanno decidendo di rimanere a casa per proteggere i propri beni dai ladri.
Srisuwan Kuanachorn dalla Fondazione per il recupero ecologico (FER) dice che molte persone si oppongono alle evacuazioni forzate, sfidando le acque stagnanti e inquinate delle inondazioni per stare vicino a casa. Secondo la fondazione il governo dovrebbe raggiungere queste persone per fornir loro viveri.
Due terzi delle province della Thailandia sono state colpite dalle inondazioni quest’anno, ma la Thailandia centrale è stata l’area più colpita e in cui ci sono più evacuati.
Parita Promlert, presidente della Croce Rossa nella provincia di Lop Buri è, che si trova a 150 chilometri a nord di Bangkok ed è attualmente una delle regioni più colpite, ha dichiarato a VOA che fino a 30.000 persone si trovano nei centri di evacuazione della provincia.
Parita dice che le condizioni di affollamento stanno sollevando preoccupazioni per la salute, soprattutto tra coloro fisicamente più vulnerabili. La stagione dei monsoni umidi della Thailandia è ormai al termine, e dovrebbe lasciar spazio ora alla stagione invernale, più fresca e asciutta.
Mentre il governo dice che le condizioni delle inondazioni vicino a Bangkok potrebbero migliorare la prossima settimana, altri affermano che ci vorranno settimane prima che le alluvioni si ritirino completamente.