Gaianews

Tumori neuroendocrini: sperimentazione in Italia

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 07.05.2012


I tumori neuroendocrini (NETs) sono neoplasie particolari con caratteristiche clinico biologiche peculiari. In Italia colpiscono ogni anno oltre 1200 persone, in prevalenza uomini, tra i 50 e i 60 anni. Sono considerati malattie rare anche se c’è stato un aumento del 2% negli ultimi 10 anni. Hanno sintomi molto particolari, arrossamento diffuso, diarrea e dolori addominali, ma possono essere anche asintomatici.

Una nuova cura contro questi tumori neuroendocrini sarà sperimentata in Italia. Lo ha dichiarato il direttore scientifico e clinico dell’Ido (Istituto di Oncologia), prof. Emilio Bajetta, al X Seminario Itmo (Italian Trials in Medical Oncology) che si è tenuto a Monza.

La sperimentazione consisterà nell’uso di una nuova molecola il panitumumab: questo farmaco in genere viene utilizzato per trattare il carcinoma metestatico del colon.

“Questo convegno nazionale nasce dalla necessita’ di coordinare il piu’ possibile la lotta contro questi tipi di cancro inusuali, ma non per questo meno pericolosi”, ha dichiarato Bajetta all’AGI, “lo scopo principale del seminario e’ capire come affrontare queste patologie che molte volte sono ‘orfane’ di farmaci, e quindi hanno un difficile approccio terapeutico. E’ importante sviluppare la ricerca per giungere alla sperimentazione di nuove molecole”.

Il Ce.Ri.Ca.(Centro di Riferimento per lo Studio e la Cura dei Carcinoidi e dei Tumori Neuroendocrini) che ha sede presso l’Ido (Istituto di Oncologia) del Policlinico di Monza, dove si svolgerà la sperimentazione è il centro di riferimento il Italia. Essendo queste malattie poco frequenti, sono diagnosticate in ritardo e i malati ricevono un’assistenza non sempre adeguata.

Il centro si prefigge che si creino un numero adeguato di Centri che maturino negli anni un’esperienza clinica che possa garantire un riferimento appropriato per i malati affinchè ricevano una corretta e tempestiva diagnosi e una adeguata assistenza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA