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Wuerhosaurus, l’ultimo Stegosauride

Scritto da Andrea Maraldi il 22.05.2015

Gli Stegosauri sono fra le tipologie di dinosauri più famose e spettacolari: ritratti in un’infinità di racconti, film e quant’altro, sono senza dubbio uno dei simboli del mondo preistorico, e siamo abituati ad immaginarceli mettere alle strette predatori quali il Tirannosauro, come accade nel classico film di animazione “Fantasia” della Disney. La verità però è che si tratta di un gruppo che ebbe un successo tanto fulminante quanto breve, e che si estinse molto prima della fine dell’era dei dinosauri. L’ultimo stegosauro attualmente noto alla scienza è il Wuerosauro.

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I pochi resti di questo animale al momento in nostro possesso sono stati trovati in Cina ed in Mongolia, e risalgono a circa un centinaio di anni fa, ossia alla prima metà del periodo Cretaceo. Gli studiosi ne riconoscono al momento tre specie, di cui una scoperta pochi anni fa, ma la cui classificazione rimane dubbia.

A prima vista il Wuerosauro era un tipico rappresentante della sua famiglia: grande pressapoco come un elefante, con un peso stimato di 3-4 tonnellate ed una lunghezza massima di 7-8 metri dalla testa alla coda; come il più famoso Stegosauro americano era dotato di due file di piastre ossee parallele, ma sfasate fra loro, e del cosiddetto “Thagomizer”, ossia un assemblamento di due coppie di enormi spuntoni ossei alla fine della coda, quasi certamente la miglior difesa che questi animali possedevano contro rivali e predatori.

Delle piastre ossee abbiamo fossili piuttosto malridotti, ma che sembrano indicare che fossero insolitamente basse e squadrate, quando in quasi tutte le altre specie della famiglia erano di forma pentagonale o affusolata, e decisamente prominenti. C’erano anche altre differenze anatomiche più difficili da cogliere ad un primo sguardo, ma comunque significative: i paleontologi ritengono ad esempio che la conformazione delle ossa degli arti e del collo indichino che questo dinosauro passava gran parte del suo tempo con la parte anteriore del corpo “proiettata” verso il basso, probabilmente un adattamento frutto di un cambio di dieta.

Gli Stegosauri del Giurassico vivevano in habitat ricchi di felci e piante secolari; pur non raggiungendo le cime degli alberi come i Sauropodi sembra probabile, vista anche la loro dentatura relativamente debole, che si nutrissero di piante dal fusto basso, arboscelli ed altra vegetazione situata a “media altezza” dal suolo, piuttosto che brucare a livello del suolo.

Durante il Cretaceo, con il clima che si fece più mite e la diffusione sia delle piante da fiore che di una nuova generazione di erbivori mise gli Stegosauri in una brutta posizione, spingendoli a tentare di trovare nuove fonti di cibo, cosa che spiegherebbe la postura da brucatore del Wuerosauro: considerando però che non abbiamo resti fossili di specie vissute successivamente, sembrerebbe che il gruppo si sia definitivamente estinto attorno alla metà del Cretaceo.

Fino a qualche anno fa si credeva che gli Stegosauri fossero sopravvissuti più a lungo nel sub-continente indiano, ma si trattava di speculazioni basate su pochi ed estremamente frammentari fossili che si sono poi rivelati appartenere a rettili marini, si pensa della famiglia dei Plesiosauri.

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