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Bambini e bambine

Scritto da Maria Rosa Pantè il 02.05.2016

Chissà perché ci preoccupiamo tanto dei bambini e delle bambine.

Preoccupiamo è un po’ troppo.

Chissà perché ci commuoviamo per i bambini e le bambine.

Anche commuoversi non rende del tutto l’idea.

Chissà perché di tanto in tanto e per breve tempo ci commuoviamo e forse un poco ci preoccupiamo per i bambini e le bambine.

Non so perché, alla fin fine cresceranno, alcuni, altri no perché spesso quelli per cui ci commuoviamo sono già morti.

Quelli che cresceranno smetteranno di essere bambini e bambine e dunque per loro non ci dovremo commuovere più.

I bambini e le bambine di cui ci preoccupiamo dioventeranno grandi e saranno come tutti i grandi. Dobbiamo forse preoccuparci degli adulti?

Allora facciamo un discorso razionale.

Commuoviamoci solo per i bambini e le bambine morti, perché quelli restano bambini e bambine, non passeranno dall’essere indifesi al divenire magari terroristi (mi pare che qualche giornale lo abbia detto, o disegnato, a proposito del bambino siriano, Aylan, morto sulla spiaggia turca).

Preoccupiamoci dei bambini e delle bambine finiti sotto le bombe ad Aleppo. ( e in molti altri luoghi, lo Yemen per esempio?)

Di quelli che ancora muoiono per malattie stupide e per le quali è difficile avere medicine, giacché le ditte farmaceutiche non sono mica dame di carità.

Di quelli che muoiono di fame, perché ce ne sono ancora. E se crescono magari sono quelli che emigrano per motivi economici. Gentaglia, ovviamente.

Di quelli che vengono sfruttati in lavori faticosi e duri e lunghi e indicibili. Ma anche qui forse sarebbe una commozione inutile, possiamo chiamare bambini e bambine quelli usati a cucire tappeti, a fare i soldati, a fare il trastullo sessuale degli adulti?

Di quelli che vengono sfruttati e uccisi anche in Italia, e mica solo nei paesi del Terzo e Quarto Mondo.

Di quelli violentati, massacrati, affamati, fatti saltare, emarginati, resi orfani, bombardati negli ospedali, torturati, fatti sparire.

Dobbiamo pensare a quei 3000 orfani siriani che la Gran Bretagna di Cameron (quello per intenderci che ha i soldi a Panama, paradiso fiscale e lui, quelli come lui decidono, quelli come lui…) non vuole ospitare?

Non so perché ci preoccupiamo di tanto in tanto, quando proprio ci tirano per i capelli per l’ultimo pezzo di sensibilità che ci resta, ci preoccupiamo dei bambini e delle bambine.

Se sono ormai morti almeno non soffrono più.

Se sono vivi cresceranno e cresceranno forse male, forse no, ma certo non ci dovremo più preoccupare di loro.

Il tempo passa per tutti.

Quasi tutti.

E io non so se piangere o vomitare.

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