Chissà se per gli animali la domesticazione è stato un affare.
Dipendere da un essere umano. Dipendere in realtà è una condizione che accomuna tutti, dato che nessuno può vivere senza tener conto degli altri, qualunque forma essi assumano.
Però a me capita di vedere un animale in un recinto e chiedermi come sta davvero, se chi si prende cura di lui è in grado di farlo. Mi è capitato di passare davanti a un recinto con degli asini. Che sono animali di grande intelligenza e socievolezza. C’erano e una volta sono passata davanti al recinto, ma loro non c’erano più.
Mi sono chiesta come deve essere stare in balia sempre di decisioni altrui, senza sapere cosa sarà il giorno dopo. E talvolta il giorno dopo si presenta come difficile.
Guardo la gatta che era di mia madre. Quando mia madre è morta, la sua micia aveva solo me. E io l’ho accolta in casa mia. La guardo: è paffuta, totalmente indifesa,timorosa. Che sarebbe stato di lei se non l’avessi accolta? Eppure quanti eredi, non vogliono ereditare un animale.
Ma non avviene solo in famiglia. Non è a rischio solo la vita di un cane o un gatto o qualsiasi altro animale domestico che abbia la sventura di perdere un amico umano: perché anziano, malato o chissà che.
Può infatti succedere che i volontari, che si sono spesi per gli animali, non ci siano più e allora bisogna sostituire, bisogna correre ai ripari, bisogna aiutare gli animali che restano soli, abbandonati.
E non lo sanno. Soltanto si trovano soli improvvisamente, senza l’odore, la presenza familiare di chi si occupava di loro. Accade così:
(…) Anche la mano, che posa il pesce sul piattino,
non è più quella, che lo posava.
Qui qualcosa non comincia più
alla sua solita ora.
Qui qualcosa non si compie
come dovrebbe.
Qui qualcuno è stato, è stato,
ma poi di colpo è sparito
e caparbiamente ancora non c’è.
(Il gatto nella casa vuota di Wislawa Szymborska)
Un fatto del genere accade proprio in un paese abbastanza vicino al mio. Siamo in Valsesia, il paese è Rima. Il comune più alto della Valsesia, circa 1417 metri. Il paesino è molto bello e ci sono turisti e strutture ricettive.
Una di queste il ristorante “Il grillo brillo” ora chiederà, lasciando uno strascico doloroso dietro di sé. Una colonia felina regolarmente registrata e ben seguita dalla proprietaria del ristorante. Ora che lei chiuderà i battenti e se ne andrà, che sarà dei gatti? Proprio alla vigilia dell’inverno che, ai piedi del Monte Rosa, è ben freddo. Non lo so, è una di quelle situazioni che molto mi inquietano.
In ogni caso è possibile aiutare i volontari e soprattutto adottare i felini.
Qui la notizia e i contatti per aiutare i gatti di Rima. Gatti delle nevi, che, però, debbono ancora avere un canto al calduccio quando serve. E sarebbe pure un bel gesto natalizio!