Del Decreto Legge chiamato “La Buona Scuola” a me personalmente una delle cose che da più fastidio è questo insistere sull’alternanza scuola-lavoro.
A essere sincera mi evoca i campi di lavoro della rivoluzione culturale di Mao, quando il cosiddetto intellettuale veniva mandato in mezzo alla classe lavoratrice per essere rieducato.
Lo so che sono iperbolica e che forse ho una visione distorta della realtà, ma questa enfasi sul mondo del lavoro che “ruba” tempo alla scuola a me fa paura.
Prima di tutto mi pare che si metta la scuola un po’ troppo in mano alle richieste degli industriali, poi mi pare che tolga fiato al pensiero, alla cultura, che tolga respiro alla giovinezza che deve essere studio, studio, studio.
E amori e adolescenza e ribellioni e anche qualche lavoretto estivo per guadagnare qualcosa.
Ma soprattutto deve ssere conoscenza, conoscenza in apparenza inutile, fine a se stessa, la conoscenza che fa scoprire il mondo, che fa essere pienamente vivi.
Allora l’enfasi sul mondo del lavoro quando, secondo me, si dovrebbe semplicemente conoscere, mi pare riduttiva, adatta a formare macchine più che esseri pensanti e dunque non mi piace.
La trovo discriminante e antidemocratioca, a dirla tutta.
Poi ci sono altre cosette che in questo decreto del Governo per rivoluzionare la scuola non mi paiono essere efficaci. Eccole di seguito.
1. La scuola pubblica sarà sovvenzionata anche da privati. Questo è inaccettabile e contro la Costituzione. A chi eventualmente poco importasse della Costituzione dico: cari docenti allora preparatevi ad andare facendo crowdfunding e a elemosinare qualche fondo dagli industriali del territorio. Pensate ai licei, magari ai classici, notoriamente inutili, chissà quanti riderebbero in faccia ai malcapitati docenti di (orrore) greco e latino per esempio!.
2. Si danno più poteri ai dirigenti… pensate a tutti i dirigenti che conoscete o avete conosciuto: quanti sarebbero stati in grado di gestire i poteri, tra i quali persino la scelta dei docenti che il Decreto assegna loro? Vi immaginate quale docente sarà eliminato e quale scelto? Vi immaginate la servitù cui sottoporrebbero i docenti? Immaginatevi.
3. Nel ddl non si parla di didattica, di istruzione a parte cenni sulla didattica online e sull’alternanza scuola lavoro… non si parla delle classi pollaio, il concetto umano di docente e discente non esiste.
4. Si creano coi docenti neo assunti e i perdenti posto degli Albi territoriali triennali anche per i professori di RUOLO.
5. Molti precari resteranno fuori dalle assunzioni. Io ne conosco alcuni, hanno insegnato parecchi anni, ma non è detto che verranno assunti, che siano bravi o meno non importa a nessuno: alla faccia del merito, parola di cui questa riforma fa un uso martellante e desolante. Infatti han già diminuito il numero degli stabilizzati e se si assume è solo per pressione dell’Europa…
La domanda fondamentale che io pongo a tutti noi e principalmente al Governo: perché non viene esaminata la Proposta di Legge Popolare proprio sulla scuola che da tempo giace in Parlamento? Una proposta che trovate qui:
http://lipscuola.it/blog/category/comitato-a-sostegno-della-lip-scuola/
Davvero partita dal basso, da chi fa davvero la scuola.
E se vi sono parsa poco esaustiva, molto irrazionale e molto di parte ecco un articolo che sintetizza
bene queste cose e molte altre: