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Telethon? No, grazie!

Scritto da Maria Rosa Pantè il 16.12.2013

E finalmente ora lo dico: io sono CONTRO Telethon soprattutto per via della sperimentazione animale, ma anche perché mi pare una fiera di cattivo gusto, perché chi fa l’elemosina non dovrebbe ostentarlo (più meno nel Vangelo è detto così), perché non sono io, singolo cittadino, a dover sovvenzionare la ricerca, io devo pagare tutte le tasse necessarie perché venga fatta ricerca e così via.

Topo di laboratorio

Nemmeno mi piacciono quelle sciarpe ostentate, quei sorrisi ancora più ostentati e le facce addolorate, davvero addolorate immagino, ma giusto il tempo dei casi umani…

Umani appunto, solo quelli.

Tornando al principale motivo della mia avversione per queste iniziative: ecco cosa è scritto nel sito di Telethon sulla sperimentazione animale.

La nostra missione è il finanziamento della ricerca che possa portare alla cura delle malattie genetiche. Contemporaneamente siamo contro ogni maltrattamento degli animali. Grazie ai progressi scientifici che mettono a disposizione dei ricercatori molteplici sistemi su cui testare l’efficacia delle terapie sperimentali (ad esempio cellule, tessuti), oggi solo una parte dei progetti finanziati richiede la sperimentazione su modelli animali. In questi casi, Telethon richiede ai ricercatori di utilizzare il minor numero possibile di animali e di applicare un rigido codice di comportamento che minimizzi la loro sofferenza. (…).

La sperimentazione sugli animali fatta secondo le leggi e le normative in vigore è tutt’altra cosa rispetto al maltrattamento degli animali, contro i quali anche Telethon si pronuncia in maniera forte. Ma perché è necessario sperimentare sugli animali?

La ricerca di una terapia per una malattia genetica è un percorso lungo e complesso che normalmente passa da una fase cosiddetta “di base” dove i ricercatori si concentrano su sistemi cellulari (…) Una volta che si sono isolati dei sistemi che bloccano il percorso della malattia nei sistemi di base, è spesso necessario, (…) controllarne l’efficacia e l’assenza di tossicità in un organismo complesso il più possibile simile all’uomo. (…)

Moltissimi passi avanti compiuti dalla medicina negli ultimi decenni, passi avanti che hanno guarito o alleviato le sofferenze di milioni di malati al mondo, non sarebbero stati possibili senza una motivata, attenta e accurata sperimentazione sugli animali.

Pare ineccepibile nevvero?

Ora gli accaniti razionalisti mi diranno: ma se tu fossi ammalato o uno dei tuoi avesse una malattia genetica che faresti? Ma tu usi medicine testate su animali! Ma tu…

Ma io credo che non si faccia abbastanza per la ricerca senza l’uso di animali. Credo che la genetica non richieda di sperimentare su animali perché, se è vero che ogni individuo reagisce in modo diverso, allora forse anche quel che accade a un animale, accade così solo a lui. Solo le simulazioni possono avvicinarsi alle variabili. E se anche così non fosse, non è certo la sperimentazione sugli animali a poter essere sicura.

E comunque come esiste un’evoluzione di ognuno di noi (spero) così esiste l’evoluzione della specie. La grande conquista dell’essere umano è uscire dall’antropocentrismo, tutte le grandi scoperte conducono su questa strada dall’eliocentrismo, alla teoria di Darwin. Non c’è altra via, non siamo al centro dell’universo, non siamo i padroni del Creato, non siamo divinità cadute chissà da dove. Non solo tutti noi esseri umani siamo uguali (ed essere uguale a un nazista non mi rende affatto felice), ma siamo uguali anche agli animali, a tutti gli esseri viventi. E invece Telethon lancia il messaggio opposto. Ci spiace per la sofferenza animale (anche se ridotta al minimo, ma cosa sia il minimo chi lo sa?), però la sofferenza umana ecc. ecc.

L’evoluzione forse è un cerchio perfetto, è tornare all’Eden, là dove nessun sangue era versato.

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  • Alberto Zazza scrive:

    le malattie danno per l’umanità. posso essere d’accordo ma ogni aiuto alla ricerca ben venga.

  • Maria Rosa scrive:

    Vorrei precisare che chi non la pensa allo stesso modo non è detto che non si informi: mi pare un punto di partenza importante, come metodo di discussione. Se no nessuna comunicazione sta in piedi. Quanto al vaneggiare, gli scienziati vaneggiano spesso, sono visionari, per fortuna!

  • Luca Vignoli scrive:

    Condivido soprattutto la parte dell’elemosina… … se dovessi un giorno ammalarmi, io o uno dei miei cari, di una malattia grave, non sarà certo l’elemosina a salvarci…

  • Ambra scrive:

    “Lei… CREDE che tutto sia materia…. Se gli scienziati tornassero a studiare la filosofia si potrebbe tornare a parlare di principi e non di mera utilità”

    Com’è che una che lascia intendere di conoscerla bene la filosofia mi ha saputo rispondere soltanto tirando in ballo il solito stereotipo fritto e rifritto dello scienziato visto come mero (ho sempre constatato con interesse la presenza dell’aggettivo mero anteposto ad utilitarismo in questi frangenti, ormai vanno di pari passo! :D) utilitarista e materialista?
    Per caso si trattava di una velatissima accusa di scientismo? Sia più originale la prossima volta. ;)

    Saluti

  • Matteo scrive:

    Condivido il commento di Ambra. La scienza non è “credere” ma verificare. E forse prima di scrivere un articolo dovresti un po’ più informarti.

  • Filippa Merletti scrive:

    Lei che invece sa, CREDE che tutto sia materia….e CREDE di non stare vaneggiando. Se gli scienziati tornassero a studiare la filosofia si potrebbe tornare a parlare di principi e non di mera utilità

  • Ambra scrive:

    Tu CREDI che non si faccia abbastanza per la ricerca senza uso di animali.
    Tu CREDI che la genetica non richieda di sperimentare su animali.
    Tu CREDI che “solo le simulazioni possono avvicinarsi alle variabili” (??!!??).
    Tu CREDI che la grande conquista dell’essere umano è uscire dall’antropocentrismo.
    Tu CREDI al Vangelo.
    Tu CREDI che tutti noi esseri viventi siamo tutti uguali, anche agli animali (mi sfugge il significato dell’anche), ma prima dici che ogni individuo reagisce in modo diverso alle terapie.
    Tu CREDI alla perfezione.
    Tu CREDI all’Eden.

    Tu vaneggi soltanto.