Avevamo salutato il dibattito avviato su L’Unità da Vittorio Emiliani sui parchi come una significativa novità dovuta probabilmente anche al pungolo venuto dall’incontro nazionale sul tema promosso dopo troppi silenzi dal ministro Orlando.
Una novità che ci auguriamo naturalmente svegli anche il Pd non soltanto sul piano nazionale che tra silenzi e svarioni non ha certo collezionato finora belle figure.
La buona notizia è che l’Unità sta continuando in questo encomiabile impegno con un servizio puntuale e documentato sulla allarmante situazione del territorio vincolato che a Roma e nel Lazio è sceso in tre anni dal 48% al 20% anche per l’assenza di piani regionali sul paesaggio. L’Italia -documenta l’inchiesta di Luca del Fra- dimezza così le aree sotto tutela. In questo caso i dati riguardano non i parchi e le aree protette nel loro complesso ma quelle che ricadono nel Codice dei Beni culturali che –è bene ricordarlo-ha sottratto ai parchi qualsiasi competenza sul paesaggio ripassato armi e bagagli interamente al ministero dei beni culturali e alle sopraintendenze. Una decisione che non ha giovato al governo del territorio e neppure alla tutela del paesaggio e che sta creando problemi anche in grandi parchi- vedi il Cilento – Vallo di Diana- dove fu assassinato Vassallo e dove ora non si riesce a trovare un accordo neppure sui nulla osta.
L’inchiesta di Del Fra continuerà e sarebbe bene si allargasse anche alla situazione dei parchi e delle aree protette del Lazio dove specialmente la gestione Polverini ha fatto più danni della grandine e ora urge di rimediare bene e speditamente.
Quello che si può dire senza tema di smentita già da queste prime documentate sortite non solo dell’ Unità e dai risultati dell’incontro nazionale della Sapienza che già in troppi sembrano voler accantonare alla svelta è che da rivedere e rimettere finalmente a regime non è la legge ma la politica nazionale ed anche regionale che in molti casi non gode di migliore salute. Ci riferiamo anche alla Toscana di cui riparleremo presto.