Il sindaco di Vecchiano Lunardi annuncia con legittima soddisfazione e orgoglio che dopo anni di ‘lotta’ la via del Mare diventa pubblica. Era la ‘via della lottizzazione’ come la definì decenni fa Antonio Cederna che separava Vecchiano dall’accesso al mare vietato e impedito dalla proprietà Salviati. 8 chilometri oggi finalmente accessibili perché allora il piano di lottizzazione voluto dalla Dc e dal Psi fu fatto saltare per lasciare il posto al Parco di San Rossore.
Ebbero ragione allora –e non fu vittoria da poco- i Cederna e i Tiziano Raffaelli e il sindaco Spinesi che non si fecero infinocchiare dall’idea che serviva lo sviluppo –speculativo- e non la tutela ambientale. Solo così è stato possibile dopo anni di scontro arrivare ad un accordo che avvantaggia il territorio e non qualche lobby. Tema che come sappiamo ritorna puntuale ogni qualvolta si devono prendere decisioni ‘scomode’ senza trucchi e senza inganni. E se a Vecchiano si festeggia l’evento è pure una buona notizia che un altro comune del parco quella di San Giuliano rinnovi dopo anni i suoi garanti per il paesaggio. Ennesima conferma che il ruolo delle istituzioni a partire dai comuni è fondamentale per una gestione seria del governo del territorio e del suo ambiente.
E i primi a ricordarselo dovrebbero esserlo proprio quelli che anche nella vicenda del rinnovo della direzione del parco sembrano non avere di meglio da fare che sproloquiare su ruoli e responsabilità che con il ruolo delle istituzioni non hanno nulla a che fare. E se questo vale innanzitutto sul piano locale a maggior ragione vale per la regione, la sua giunta e i suoi consiglieri che sulla gestione regionale dei nostri parchi nazionali, regionali e locali devono ancora rimettere l’orologio.
Renzo Moschini