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Il Ragionamento sul paesaggio

Scritto da Renzo Moschini il 30.05.2015

E’ il titolo di un piccolo libro di Edoardo Salzano che riprende  una sua relazione del dicembre 2011 a Cagliari sulla tutela e valorizzazione del paesaggio. La dimensione e il tempo trascorso non tolgono nulla alla sua attualità ed efficacia. Sul tema a partire da tutela e valorizzazione aspetto controverso per i rischi e i guai emersi da una gestione   in cui hanno prevalso sulla valorizzazione interpretazioni di natura economica a destra come a sinistra.

Non minori le contraddizioni -dice Salzano- sulla ‘competenza’ dello stato  specie quando essa è diventata  ‘concorrente’ con le regioni in cui in cui è prevalsa decisamente  la competizione più che quella cooperazione tra tutti i soggetti istituzionali senza la quale la gestione del territorio ha visto soltanto crescere la conflittualità non solo nei confronti della Corte Costituzionale. Era l’obiettivo mancato del Titolo V a cui non si potrà certo mettere riparo con un ritorno neocentralistico a cui punta il ‘nuovo’ titolo V quasi che lo Stato al pari delle regioni non abbia anch’esso fallito.

Salzano coglie la portata sotto questo profilo della Convenzione europea del paesaggio che ha il merito di avere esteso la corresponsabilità nella gestione del paesaggio esteso a tutto il territorio alle comunità locali e alla loro percezione. Sulla percezione più d’un autore ha espresso perplessità a cui la sola risposta valida credo sia quella prospettata da Magnaghi che pone l’accento sulla necessità di coinvolgere le comunità  attraverso forme di partecipazione diretta sulle scelte dei livelli istituzionali. Partecipazione che è anche condizione per rilanciare quelle politiche di pianificazione a cui fa riferimento più volte Salzano. Pianificazione a cui più d’un colpo inaspettato è venuto anche dal nuovo Codice dei beni culturali e non solo quando inopinatamente ha deciso di togliere il paesaggio alla pianificazione dei parchi. Ma non meno grave è l’art. 135 che riconduce il territorio del piano del paesaggio agli ambiti circoscritti e non più a tutto il territorio come dice la Convenzione europea.

Insomma il paesaggio non può essere concepito come onnicomprensivo di tutti gli aspetti ambientali da sottoporre a tutela e pianificazione. Come ha detto la Corte l’ambiente non è una materia ma un valore a cui va ricondotto anche il paesaggio. Non è il paesaggio che comprende tutto ma l’ambiente a cui vanno ricondotti tutti quei valori che ad esempio deve tutelare un parco con un piano a cui è assurdo togliere il paesaggio come ha fatto il nuovo codice.

Renzo Moschini

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