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Algeria, morti 23 ostaggi e 32 militanti islamici

L'Algeria dice che il bilancio delle vittime della crisi degli ostaggi in un complesso di gas naturale nel sudest del paese potrebbero aumentare

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 20.01.2013

L’Algeria dice che il bilancio delle vittime della crisi degli ostaggi in un complesso di gas naturale nel sudest del paese potrebbero aumentare. Il governo ha detto domenica che diversi paesi hanno indicato alcuni dei loro cittadini come dispersi, dopo la fine del sanguinoso conflitto a fuoco nel complesso per la produzione di gas naturale.

Sabato scorso, il ministero degli Interni del l’Algeria ha detto che la crisi degli ostaggi si era conclusa con 23 ostaggi e 32 militanti islamici uccisi.

In Amenas, Algeria

Il primo ministro britannico David Cameron ha detto domenica che tre cittadini britannici sono morti certi, mentre almeno altri tre si ritiene siano stati uccisi. Funzionari degli Stati Uniti hanno già detto che almeno un americano è morto nel conflitto.

Il ministero degli Interni dell’Algeria ha detto che le forze di sicurezza sono riuscite a liberare 107 ostaggi stranieri e 685 algerini.

L’agenzia di stampa ufficiale algerina SPA ha detto che le forze speciali del paese hanno preso d’assalto il complesso sabato nell'”assalto finale” agli islamisti che avevano preso decine di ostaggi nella struttura nel bel mezzo del deserto del Sahara.

Francia ha approvato la gestione della crisi da parte dell’Algeria, dicendo che era stata la risposta “più appropriata”, in quanto non era possibile negoziare con “terroristi freddamente determinati.”

A Washington, il presidente Barack Obama ha condannato le azioni dei rapitori, dicendo che erano da biasimare.

Il Segretario alla Difesa britannico Philip Hammond ha anche detto che i terroristi hanno la “responsabilità” per i morti.

Il segretario alla Difesa americano Leon Panetta ha detto da Londra: “Così come non possiamo accettare attacchi terroristici contro le nostre città, non possiamo accettare attacchi contro i nostri cittadini e i nostri interessi all’estero. Né si può accettare un rifugio sicuro per al-Qaida in qualunque parte del mondo”.

Gli ostaggi stranieri del complesso provenivano da Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia, Romania, Filippine, Francia, Malesia e Austria. Il complesso è gestito congiuntamente da società algerine, aziende britanniche e norvegesi. I funzionari giapponesi dicono che molti dei loro cittadini mancano all’appello.

Il Dipartimento di Stato ha emesso un avviso di viaggio per gli americani in Algeria, dicendo che ci sono minacce credibili di rapimento di cittadini occidentali.

I militanti dicono che hanno attaccato l’impianto mercoledì in rappresaglia contro le operazioni militari francesi in Mali.

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