E’ di poche ore fa la notizia che 4 droni americani hanno ucciso 4 miliziani talebani in Pakistan al confine con l’Afghanistan. Immaginate che notizie come queste potessero arrivare direttamente sul vostro I-Phone e sul vostro I PAD con la relativa mappa e le informazioni su quali potrebbero essere gli obiettivi che i droni volevano colpire. L’idea di creare una app del genere è venuta allo sviluppatore newyorchese Josh Begley che ha proposto il prodotto finito alla Apple. Ma per ben tre volte la app è stata bocciata dall’azienda.
La app funzionerebbe in questo modo: ad ogni attacco dei droni ufficialmente riportato in Pakistan, Yemen e Somalia dagli organi governativi, l’utilizzatore riceverebbe il messaggio con una mappa del luogo e i riferimenti ai media che ne parlano con i possibili obiettivi che potrebbero essere stati centrati.
Secondo Begly questo potrebbe essere un modo per mantenere alto il dibattito sull’uso dei droni. Ma invece secondo l’azienda di Cupertino, il contenuto della app sarebbe “crudo e discutibile”.
La vicenda non è così semplice. Infatti Begly ha proposto all’azienda la sua app per ben tre volte nell’ultimo mese. Gli operatori che vagliano le proposte, un team composto da un numero non sufficiente di persone, secondo la rivista Wired che riporta la notizia, valuta circa 10.000 proposte alla settimana. La prima volta allo sviluppatore è stato detto che la app non aveva contenuti interessanti. La seconda volta invece , che c’era un probelma nella grafica. La terza volta invece, la risposta riguardava il contenuto che è stato definito, appunto, “discutibile e crudo”.
A questo punto Begly si dice piuttosto confuso: infatti la sua app consiste solo in un’aggregazione di notizie. Come potrebbe ancora modificarla per ottenere l’autorizzazione dell’azienda?
Wired però nel suo articolo, mette il dito nella piaga. Come mai non si è parlato subito di contenuti nelle motivazioni del rifiuto? E come mai sono invece presenti fra le app alcune che hanno a che fare con i droni e sono state autorizzate?
Wired ha rivolto queste domande alla Apple che però non ha risposto.
Begly nel frattempo è tornato al suo tavolo di lavoro. Non sa davvero se continuare a lavorae su questo progetto, oppure se, più semplicemnte, rivolgersi alla concorrenza.
I droni, aerei pilotati in remoto, che non hanno pilota e sono controllati da terra anche a molti chilometri di distanza, sono utilizzati soprattutto a scopo bellico. Sia per attacchi, ma anche , siccome riescono a volare a bassa quota, per monitorare le aree interessate.
I droni vengono utilizzati anche per usi civili, ad esempio per spegnere gli incendi. Utilissimi furono durante il disastro nucleare di Fukushima: gli apparecchi potettero riportare, in quel frangente in cui la centrale era inavvicinabile a causa delle emissioni nocive, informazioni in tempo reale sull’emergenza.
I droni sono soggetti alle stesse leggi che governano i voli degli aerei con i piloti.