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Creato super computer per prevedere le rivolte sociali

Scritto da Chiara Pane il 21.09.2011

Proteste in EgittoMentre al livello internazionale si continua a parlare di guerra, arriva lo scoop dell’invenzione di un supercomputer in grado di prevedere le rivoluzioni. Battezzato Nautilus dal suo creatore, il professor Kalev Leetaru e dagli studenti dell’università dell’Illinois, il cervellone sarebbe in grado di designare scenari politici futuri grazie all’elaborazione di articoli di quotidiani, servizi tv e dati in arrivo dai think tank. Fino ad oggi, l’equipe statunitense si è concentrata, in maniera retrospettiva, sui processi che hanno portato allo scoppio delle rivolte dei Paesi del Maghreb, ma a detta del professor Leeraru, intervistato dalla BBC, “funziona anche con gli eventi futuri”.

Il funzionamento è basato sull’inserimento di informazioni, che vengono poi rielaborate dal computer come nel caso dello “stato d’animo”, concepito a partire dalla semplice distinzione fra articoli positivi e negativi. Nel caso dell’Egitto, ad esempio, gli studiosi hanno dimostrato che dopo aver inserito i dati – gli articoli – il fattore “stato d’animo” aveva subito un drammatico crollo proprio poco prima delle dimissioni del presidente Hosni Mubarak e dunque in piena rivolta. Come riferiscono gli scienziati, in quel periodo, il tono della copertura mediatica sull’Egitto era sceso a un livello che si era visto in due sole altre occasiono negli ultimi 20 anni: nel 1991, durante la prima guerra del Golfo e nel 2003, con l’invasione statunitense dell’Iraq.

Basandosi su tali analisi, i ricercatori asseriscono la loro convinzione riguardo alla prevedibilità delle rivolte. Gli scienziati hanno inoltre affermato che il sistema aveva già fornito indicazioni preziose sulla localizzazione di Osama bin Laden, ucciso in Pakistan lo scorso maggio. A tal proposito hanno spiegato che, mentre molti credevano che il leader di al-Qaeda si nascondesse in Afghanistan, l’informazione geografica estratta dagli articoli dei quotidiani internazionali lo dava costantemente nel nord del Pakistan, dove poi è stato trovato.

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