Si è spenta all’età di 91 anni Margherita Hack, la voce più nota dell’astrofisica italiana e grande divulgatrice scientifica, oltre che animalista e attivista per i diritti. Ha studiato fra l’altro le variabili Cefeidi, uno speciale tipo di stella che viene utilizzata per misurare la luminosità assoluta di tutte le altre stelle.
Laureatasi nel 1945 con una tesi proprio sulle Cefeidi presso l’Università di Firenze, divenne professoressa ordinaria di Astronomia presso l’Università di Trieste, cattedra ricoperta fino al ritiro dal ruolo attivo nell’insegnamento nel 1991. Fu anche la prima donna a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste, ruolo ricoperto dal 1964 al 1987, facendolo diventare un osservatorio di fama internazionale.
Margherita Hack ha firmato durante la sua carriera centinaia di studi su riviste scientifiche internazionali, principalmente sulle emissioni spettrali, oltre che numerosi volumi di divulgazione scientifica. Animalista convinta, vegetariana sin dalla nascita e atea, si è anche distinta in Italia per le sue battaglie sulla laicità, sui diritti animali, delle minoranze e contro il dominio culturale della Chiesa in Italia.
Tutto il mondo della scienza italiana ha espresso rammarico per la perdita della scienziata.
Giovanni Bignami, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), ha detto: “E’ una grandissima perdita, anche se attesa, per la ricerca, per tutta la cultura e per tutti”. Secondo Bignami con Margherita Hack “se ne va un punto di riferimento fondamentale del mondo della ricerca italiana, ma della cultura stessa”.
Il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha espresso “profondo cordoglio” per la scomparsa dell’astronoma. “Ci lascia una donna eccezionale, che ha dedicato la sua vita allo studio, alla ricerca e alla divulgazione scientifica, senza mai dimenticare l’impegno per le battaglie civili e politiche. Ne sentiremo la mancanza”.