A Rio in questi giorni si sono riuniti oltre 500 scienziati. Secondo questi esperti il nostro pianeta sta attraversando inquivocabilmente dei grandi e veloci cambiamenti. Perchè la società sia in grado di fronteggiarli è necessario che si dia maggiore spazio alla scienza, e che fra società e scienza nasca una nuova allaenza. Solo così sarà possibile creare una nuova sostenibilità. Per questo, un gruppo di istituzioni internazionali ha creato “Future Earth” una piattoforma per rilanciare, coordinare e comunicare la ricerca scientifica e perchè questa venga correttamente comunicata alla società e abbia sbocchi nell’educazione e nell’impegno per affrontare alcune questioni urgenti che riguardano il nostro pianeta.
“Le evidenze scientifiche dimostrano in modo convincente che il nostro modello di sviluppo sta minando la solidità del nostro pianeta”, ha detto Yuan Tseh Lee, Presidente del Council for Science (ICSU). “Dobbiamo trovare una strada diversa verso un futuro sicuro e prospero. Con tutta la conoscenza e la creatività che abbiamo, è assolutamente possibile. Ma stiamo andando fuori tempo massimo. Abbiamo bisogno di una vera leadership, soluzioni pratiche e azioni concrete per impostare il nostro mondo su un percorso sostenibile “.
I cinquecento scienziati provenienti da oltre settantacinque paesi hanno discusso temi che variano dal “benessere umano e le tendenze della popolazione’ a ‘cibo, acqua e sicurezza energetica’, e dall ‘ambiente urbano e il benessere’ al ‘sapere indigeno’. L’obiettivo del Forum è stato quello di presentare le ultime evidenze scientifiche sui cambiamenti ambientali globali e individuare le modalità per rafforzare il contributo della scienza alle decisioni politiche che garantiscano un futuro più equo e sostenibile.
“Vi è l’opportunità per un nuovo accordo tra scienza e società per definire le politiche relative allo sviluppo sostenibile e costruire la resilienza della società ai rischi ambientali”, hanno dichiarato i partecipanti.” Gli scienziati devono impegnarsi direttamente con la società per garantire una comprensione condivisa delle nuove realtà per plasmare il nostro mondo, e aiutare a tradurre la conoscenza in azioni per lo sviluppo sostenibile.”
Per fare questo, secondo gli scienziati, c’è bisogno di un nuovo paradigma nell’impegno della scienza nei confronti della società.
Il Forum è stato organizzato dell’International Council of Science (ICSU) che ha lavorato per due anni ad un processo che ha organizzato i contenuti scentifici da presentare al congresso di Rio+20.
Le maggiori sfide da affrontare secondo gli scienziati riguardano lo sfruttamento del nostro pianeta: crisi idrica e alimentare, crescita demografica, crisi energetica, cambiamenti climatici e catastrofi ambientali, modelli sociali ed economici.
Per questo al Forum è stata lanciata “Future Earth” una piattaforma scientifica per rilanciare, condividere e coordinare la ricerca. Questa iniziativa interdisciplinare è sostenuta da International Council for Science (ICSU), International Social Science Council (ISSC), Belmont Forum, United Nations Environment Programme (UNEP), United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization (UNESCO), United Nations University (UNU), e World Meterological Organization WMO).
“Le prove scientifiche per l’azione sono chiare e nette. Le nostre uniche opzioni sono di mitigare e adattare”, ha detto Lee. “Le nuove conoscenze scientifiche devono svolgere un ruolo critico nella ricerca di soluzioni attraverso la ricerca integrata, sistemi di pensieri olistici e un impegno più forte in nome della scienza su comunicazione, educazione e coinvolgimento. Iniziative come “Future Earth” sono un passagio fondamentale per andare nella direzione giusta , “ha detto Lee.