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I prezzi del cibo toccano nuovi record nei mercati mondiali

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 12.09.2011

Campo di GranoI prezzi mondiali degli alimenti rimangono vicino a livelli record, secondo l’ultimo indice mondiale dei prezzi alimentari delle Nazioni Unite, e ci si aspetta che saliranno ancora più in alto.

L’indice ha toccato un record a gennaio e non è sceso molto da allora. Gli alti prezzi di oggi seguono il precedente picco del 2008, quando i prezzi raggiunsero vertici allarmanti per la prima volta.

“Non mi sorprende affatto”, dice Shenggen Fan, direttore dell’International Food Policy Research Institute. “I fattori che hanno spinto in su i prezzi dei prodotti alimentari rimangono gli stessi.”

Cibo per fare carburante

Shenggen Fan dice che uno dei maggiori fattori che spingono in alto i prezzi degli alimenti è l’uso crescente di colture alimentari per produrre carburante.
Solo negli ultimi anni, la produzione di etanolo dal mais è salito alle stelle negli Stati Uniti, e in Brasile è stata la canna da zucchero ad essere intensamente utilizzata per questo scopo. E in Europa i campi di canola sono spuntati un po’ ovunque per produrre biodiesel.

Ciò significa che i prezzi del cibo e dell’energia sono oggi più strettamente legate di quanto non fossero prima del boom dei biocarburanti, secondo vari esperti.

Ci sono vari risvolti di questo fenomeno. Uno è quello del pericolo che popolazioni deboli dal punto di vista economico o fragili da quello ambientale e fortemente dipendenti dalle importazioni di cibo, possano doversi accollare il prezzo crescente delle derrate. Un altro pericolo è quello che i campi di cana da zucchero vadano a prendere il posto, nei paesi tropicali, delle foreste vergini.

Un altro fattore che influenza il prezzo del cibo è il trasporto degli alimenti dal campo alla tavola, per non parlare del carburante necessario per far funzionare i trattori e le macchine agricole per produrlo.

Nel frattempo, la domanda di cibo è in crescita, mano a mano che la prosperità aumenta e le diete stanno cambiando, soprattutto nelle economie emergenti come Cina, India e Brasile.

Ci vogliono infatti diversi chilogrammi di grano per produrre un solo chilo di carne, quindi se aumenta il consumo di carne del 100%, la richiesta di grano quadruplicherà.

Con l’enorme crescita globale della domanda di cereali, gli agricoltori nei principali paesi produttori hanno dovuto produrre raccolti sempre più grandi.

Ma come sanno bene i contadini, a volte le cose vanno male. “In una parte del Midwest degli Stati Uniti l’anno scorso c’è stata troppa pioggia,” Hayes dice, “e un po’ ovunque dall’altra parte del mondo c’è stata troppo poca pioggia. In particolare, l’Europa orientale ha avuto estese siccità, che ha obbligato Russia e l’Ucraina a fermare letteralmente le esportazioni di grano.”

Il divieto di esportazione di grano imposto da Russia e Ucraina ha causato un’impennata dei prezzi lo scorso anno, provocando problemi in paesi come l’Egitto, dove ci sono stati aumenti della farina e del pane allarmanti. Questo potrebbe essere stato un fattore determinante per le proteste dello scorso febbraio. Intanto il futuro dei prezzi delle materie prime alimentari non promette nulla di buono.

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