Le piazze europee di Madrid e Atene si infiammano per i durissimi scontri fra le forze dell’ordine e i manifestanti, che protestano davanti ai parlamenti, contro le politiche di austerity varate dai governi, chiedendo ai governanti di lasciare il potere in quanto non rappresentano più il volere dei propri cittadini.
Martedì pomeriggio a Madrid circa 10.000 indignados hanno marciato verso il parlamento, protetto da migliaia di agenti in assetto antisommossa e da alcuni elicotteri in volo, rivendicando il buon governo e la democrazia ed esigendo le dimissioni del governo guidato da Mariano Rajoy e lo scioglimento delle camere. Gli slogan urlati dalla popolazione spagnola, stanca di doversi sobbarcare infiniti sacrifici per risanare l’economia del paese, mentre la classe dirigente custodisce i propri privilegi, sono eloquenti, “Governo dimission” , “Fuera, Fuera” e “No nos rapresentan” (non ci rappresentano).
La classe politica spagnola è accusata di aver “sequestrato la democrazia” al suo paese e di aver cancellato tutti i diritti conquistati in anni di lotte sindacali, ma gli spagnoli non si arrendono e sono decisi ad andare fino in fondo. Gli scontri con le forze dell’ordine, che hanno cercato di disperdere la folla sparando proiettili di gomma, conclusi con un bilancio di 64 feriti e circa 30 persone arrestate, non spaventano i cittadini spagnoli che hanno annunciato altri giorni di protesta.
Stessa sorte per i cugini greci, che mercoledì si sono riversati in migliaia in piazza Syntagma, ad Atene, per protestare contro il nuovo pacchetto di tagli da 11,5 miliardi di euro, che infligge duri colpi alla previdenza e che prevede un ulteriore aumento delle tasse. I cittadini ellenici, messi a dura prova dalla crisi economica che li attanaglia, sono furibondi e condannano aspramente la corrotta classe politica che ha portato il Paese al collasso e che adesso, senza imbarazzo, sta distruggendo lo stato sociale.
Nonostante il corteo fosse iniziato pacificamente, gli scontri con le forze dell’ordine non sono mancati neppure ad Atene. Pare infatti, che alcuni giovani incappucciati si siano intrufolati nella manifestazione, organizzata dai principali sindacati del Paese – Gsee e Adedy – scagliando contro i poliziotti, che presidiavano il parlamento, bombe molotov, sassi ed altri oggetti. Gli agenti avrebbero immediatamente risposto con i gas lacrimogeni.