La Lega araba ha approvato le sanzioni contro la Siria in un’azione senza precedenti nella sua storia. Le misure sono una risposta alla repressione del governo siriano contro la rivolta dell’opposizione, che ha provocato migliaia di morti.
Il ministro degli Esteri del Qatar Hamas bin Jassim ha detto ai giornalisti al Cairo oggi che 19 dei 22 paesi membri della Lega Araba hanno approvato le sanzioni. Le misure comprendono il blocco delle transazioni con la Banca Centrale della Siria, un divieto sulla mobilità di alti funzionari siriani e la sospensione degli investimenti per progetti in Siria.
L’approvazione delle sanzioni è un duro colpo per la Siria, che da tempo si vantava di essere un bastione del nazionalismo arabo. La Associated Press dice che Damasco ha protestato per il voto della Lega Araba sulle sanzioni, definendolo un “tradimento”.
Le sanzioni della Lega Araba si aggiunge alla pressione di molti paesi sull’economia siriana, come l’Unione Europea e gli Stati Uniti, che hanno bloccato le esportazioni di petrolio siriano e altri prodotti.
Funzionari arabi hanno pensato alle sanzioni dopo che la Siria ha rifiutato di accettare il termine di venerdì scorso per far entrare osservatori internazionali nel paese, per monitorare la risposta del governo alla rivolta.
La Siria ha invece chiesto alla Lega Araba maggiori dettagli sulla missione, un modo per guadagnare tempo che però la Lega non ha accettato.
Gruppi per i diritti dicono che le forze siriane hanno ucciso almeno 15 persone in tutto il paese oggi, ed almeno 27 ieri, di cui la maggior parte nella provincia centrale di Homs.
L’agenzia di stampa siriana SANA ha detto che 25 unità delle forze di sicurezza sono state sepolte sabato, uccise da “terroristi armati” a Damasco, Homs e Hama.
Disertori dell’esercito siriano, noti come l’Esercito libero siriano, hanno condotto attacchi sempre più violenti contro le forze governative nelle ultime settimane, militarizzando quello che prima era stato un movimento in gran parte pacifico, che chiedeva le dimissioni del presidente Assad.