Attaccati i manifestanti ad Hama, in Siria
Ieri il duro attacco dei soldati siriani appoggiati da carri armati hanno provocato almeno 80 morti, secondo gli attivisti per i diritti umani in Siria. Gli scontri sono avvenuti nella città di Hama, e molti video comparsi su youtube subito dopo l’attacco mostrano chiaramente la violenza dei militari, che sparavano a vista sui dimostranti, uccidendo indiscriminatamente giovani, donne e bambini.
E’ difficile fare una precisa conta dei caduti dopo i disordini in Siria perché il governo ha proibito alla maggior parte dei media stranieri di viaggiare liberamente nel paese. Alcune stime dicono che i morti sarebbero ben 140.
Gli attivisti presenti ieri nei luoghi degli scontri dicono che il suono delle mitragliatrici e colpi di carro armato rimbombavano in tutta Hama. Funzionari medici dicono che gli ospedali sono invasi da persone ferite e che hanno un disperato bisogno di donazioni di sangue.
Testimoni dicono che le truppe hanno iniziato il loro attacco all’alba, sparando a caso e abbattendo blocchi stradali eretti da civili per mantenere le truppe fuori dalla città.
I cittadini di Hama hanno organizzato proteste contro il presidente Bashar al-Assad, in una città importante nella storia della resistenza siriana. Nel 1982, il padre dell’attuale presidente, il presidente Hafez al-Assad, usò la forza militare per sedare una ribellione uccidendo migliaia di persone.
Nel sud del paese i residenti riferiscono che le forze di sicurezza hanno ucciso tre persone ferendone molte altre durante l’assalto di un villaggio chiamato al-Hirak. Inoltre le forze dell’ordine avrebbero anche arrestato oltre 100 persone durante il raid.
Gli attivisti dicono il presidente Assad sta cercando di schiacciare le rivolte in gran parte pacifiche contro il suo governo iniziate nel mese di marzo.
Gruppi per i diritti umani dicono che le forze siriane hanno ucciso almeno 1.600 civili durante il giro di vite del governo sul dissenso. Il governo continua ad accusare per la violenza fantomatici terroristi e militanti che -secondo i suoi portavoce – avrebbero ucciso centinaia di addetti alla sicurezza.