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Siria: il dramma dei bambini, 7.000 morti un milione di rifugiati

Scritto da Chiara Pane il 26.08.2013

Le vittime della guerra civile siriana aumentano in modo catastrofico e fra i morti sempre più spesso ci sono i corpicini innocenti di bambine e bambini.

Spesso le televisioni mostrano le foto di genitori dilaniati dal dolore mentre abbracciano i corpi senza vita dei loro figli. Dall’inizio del conflitto circa 7000 bambini sono rimasti uccisi nei combattimenti fra ribelli e forze lealiste ed il numero é destinato ad aumentare se non si troverà il modo di far cessare le violenze.

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Un altro dato drammatico, come sottolineano all’unisono l’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) e l’UNICEF é il crescente numero di rifugiati-bambini. Secondo gli ultimi dati resi noti dalle due organizzazioni, i minori costituiscono circa la metà di tutti i rifugiati siriani, il loro numero ha raggiunto il milione e oltre 768.000 hanno meno di 11 anni. Si tratta di anime buone costrette a scappare da una terra che li vuole inghiottire. Non sempre questi bambini riescono a fuggire insieme alle proprie famiglie e al dramma della solitudine si aggiungono fame, sete e paura. La solitudine aumenta inoltre il rischio di cadere nella trama del traffico di minori.

Per di piú, come ha sottolineato Giacomo Guerrera, presidente dell’Unicef Italia, al tragico numero di rifugiati bisogna aggiungere i circa 2 milioni di bambini sfollati, che vagano disorientati all’interno dei confini siriani cercando di sfuggire alle bombe.

É una tragedia che coinvolge emotivamente il mondo intero e che obbliga la comunità internazionale ad agire per la protezione dei bambini. Ma é proprio contro il clamoroso fallimento della comunità internazionale che si scaglia Anthony Lake, direttore esecutivo dell’UNICEF, nel comunicato apparso sul sito dell’organizzazione. Anche il capo dell’UNHCR, Antonio Guterres, ha commentato la tragedia: “in ballo non c’é niente di meno della sopravvivenza e del benessere di un’intera generazione di innocenti”. Guterres parla anche di una gioventù traumatizzata e devastata psicologicamente, che sta perdendo le radici e che ha bisogno di una ragione per poter sperare ancora”.

Le due organizzazioni premono quindi l’intensificarsi degli sforzi per una soluzione politica della crisi siriana e chiedono alle due parti impegnate nel conflitto di smettere di colpire i civili e cessare immediatamente il reclutamento dei bambini. Inoltre richiedono l’apertura dei confini, al fine di permettere alle famiglie di lasciare la Siria in sicurezza.

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