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Siria: più di 300 massacrati a Daraya

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 27.08.2012

Siria  Foto di repertorio
Sono almeno 320 secondo gli attivisti siriani le vittime di cinque giorni di scontri in una cittadina nei pressi di Damasco. Le vittime sarebbero morte in seguito a bombardamenti e esecuzioni sommarie dell’esercito del presidente Bashar Al Assad.
Le truppe governative stanno combattendo per sconfiggere i ribelli nella cittadina di Daraya.  Secondo gli attivisti sono 200 i corpi identificati domenica. Le truppe hanno eseguito rastrellamenti casa per casa e eseguito esecuzioni sommarie, sempre secondo fonti di attivisti.

Nel frattempo, il vice presidente siriano Farouk al-Sharaa è riapparso in pubblico per la prima volta dopo settimane eliminando ogni dubbio che fosse fuggito dal regime di Bashar Al Assad.  Fino a domenica si diceva ancora che il vice presidente avesse disertato e che si trovasse in Giordania, nonostante le smentite del Governo.

Il numero delle vittime e le modalità del massacro sono da verificare, ma sono stati caricati su youtube video che segnalano moltissime vittime e testimonianze di efferate esecuzioni di uomini donne e bambini indiscriminatamente.

L’agenzia di stampa Siriana SANA dice che l’esercito del governo sta combattendo contro i terroristi che stanno facendo massacri di civili.

Secondo gli attivisti le forze siriane con carri armati ed elicotteri da combattimento stanno lanciando nuove incursioni in altre città.”Le nostre valorose forze armate hanno ripulito Daraya dai resti di gruppi terroristi armati, che hanno commesso crimini contro i figli della cittadina, oltre a distruggere e sabotare proprietà pubbliche e private.

“Il popolo non permetterà al complotto internazionale contro la Siria di avere successo – ha detto il presidente. Sconfiggeremo i nostri nemici a qualsiasi prezzo”

Anche l’Osservatorio per i diritti umani  siriano conferma la morte di 320 persone e denuncia la scoperta di altri 14 cadaveri oggi. Inoltre ha pubblicato un video, che però non può essere verificato, di cadaveri allineati nelle cantine e nelle moschee.

Secondo alcuni attivisti la battaglia a Daraya sarebbe così aspra perchè è il tentativo del governo di proteggere l’aeroporto di Mazzeh, nella capitale Damasco. L’aeroporto potrebbe servire per fuggire al presidente Bashar Al Assad, ma anche  per i movimenti degli alti funzionari dello Stato.
Secondo il sottosegretario britannico per il Medioriente, Alistair Burt, “si tratta di un’atrocità di nuove dimensioni che necessita di una condanna inequivocabile da tutta la comunità internazionale”.

Il ministro degli esteri russo Lavrov ha ribadito in una telefonata al nuovo inviato di Onu e Lega Araba, Lakdar Brahimiha “la sua posizione di principio in favore di una rapida fine del bagno di sangue e l’avvio di un dialogo politico tra le forze antagoniste, sulla base della già disponibile roadmap per la soluzione della crisi: il piano di pace Annan”.

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