I residenti della capitale thailandese, Bangkok, hanno detto che le inondazioni continuano a crescere nei quartieri più poveri a nord e ad ovest del centro città, che rimane in gran parte asciutto.
Il contrasto tra il centro città e le periferie più povere sta alimentando la rabbia crescente contro il governo, che sta utilizzando una rete di barriere di fortuna per deviare l’acqua dal cuore commerciale di Bangkok.
Parte di quella rabbia è diretta contro il primo ministro Yingluck Shinawatra, che ha ottenuto nelle scorse elezioni gran parte del suo sostegno da parte della periferia più povera.
In una zona a nord della città, i soldati sono stati spediti a guardia dei lavoratori durante la riparazione di una diga che è stata distrutta dai residenti arrabbiati, nella speranza di liberare le acque in piena dal loro quartiere.
Le autorità, nel frattempo, stanno lottando per fornire cibo e altri rifornimenti ai quartieri allagati, in cui i residenti sono costretti a guadare attraverso l’acqua sempre più sporca per raggiungere il camion del rifornimento.
Nonostante la situazione, molti residenti hanno preferito restare dai parenti o rimanere nelle loro case allagate per proteggere i propri possedimenti dai ladri.
Anche circa 600.000 lavoratori migranti, in gran parte provenienti da Birmania, Cambogia e Laos, cercano di fuggire dalle aree inondate. Organizzazioni umanitarie dei migranti dicono che la loro situazione resta difficile e hanno chiesto l’assistenza del governo.
Un funzionario del Mekong Migration Network ha affermato che molti lavoratori migranti, soprattutto provenienti dalla Birmania, subiscono discriminazioni a causa delle barriere linguistiche con le organizzazioni che stanno prestando soccorso.