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Rifiuti nucleari: la Commissione Europea accoglie nuove norme più severe

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 20.07.2011

Ieri L’Unione Europea ha approvato e adottato la nuova ” Direttiva sui rifiuti radiottivi e sul combustibile esaurito” proposto in Commissione il 3 novembre 2010. La direttiva entrerà in vigore a settembre di quest’anno e gli stati membri dovranno presentare entro il 2015 i primi programmi nazionali.

“Questo è un risultato importante per la sicurezza nucleare nell’UE”, ha detto il commissario per l’Energia Günther Oettinger. “Dopo anni di inattività, l’UE per la prima volta si impegna allo smaltimento finale dei rifiuti nucleari. Con questa direttiva, l’Unione europea diventa la regione più avanzata per la gestione sicura dei rifiuti radioattivi e del combustibile esaurito.”

Tutti gli Stati membri dell’UE producono rifiuti radioattivi, generati da numerose attività, come la produzione di energia elettrica, le medicine, la ricerca, l’industria e l’agricoltura. 14 dei 27 Stati membri hanno reattori nucleari.

Pur riaffermando la responsabilità ultima degli Stati membri per la gestione del combustibile esausto e dei rifiuti radioattivi, la direttiva adottata oggi crea un solido quadro comunitario degli obblighi importanti imposti agli Stati membri.

Gli Stati membri dovranno elaborare programmi nazionali e notificarli alla Commissione entro il 2015 al più tardi. La Commissione li esaminerà e potrà richiedere modifiche. I programmi nazionali dovranno comprendere i disegni con un calendario concreto per la costruzione di impianti di smaltimento, nonché una descrizione delle attività necessarie per l’implementazione di soluzioni di smaltimento, le valutazioni dei costi e una descrizione dei sistemi di finanziamento. Essi dovranno essere aggiornati regolarmente.

Gli standard di sicurezza stabiliti dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica diventano giuridicamente vincolanti.

Le informazioni devono essere messe a disposizione del pubblico e dei lavoratori. Il pubblico deve anche avere la possibilità di partecipare effettivamente al processo decisionale.

Inoltre, gli Stati membri sono tenuti ad invitare periodicamente rapporti internazionali peer reviews per lo scambio di esperienze e per garantire l’applicazione di standard più elevati. Questo deve essere fatto almeno ogni 10 anni.

Infine, gli Stati membri, due o più, possono decidere di utilizzare un impianto di smaltimento in uno di essi.

L’esportazioni verso i paesi al di fuori dell’UE è consentita a condizioni molto rigorose e vincolanti: il paese terzo deve avere un deposito finale in funzione, quando i rifiuti vengono spediti. Tale deposito per scorie altamente radioattive è internazionalmente definito come un deposito in strati geologici profondi. Allo stato attuale, ad esempio depositi in strati geologici profondi non esistono in tutto il mondo, né c’è un deposito in costruzione al di fuori dell’UE. Ci vorranno minimo 40 anni per sviluppare e costruirne uno.

Secondo le direttive UE già esistenti sulla spedizione dei combustibili esauriti e dei rifiuti radioattivi, le esportazioni nei paesi dell’Africa, del Pacifico e dei Caraibi, come pure in Antartide sono già esplicitamente escluse.

Nella sua proposta iniziale, la Commissione aveva auspicato un divieto totale delle esportazioni. Il 23 giugno 2011, il Parlamento europeo nella sessione plenaria ha votato a favore di un divieto di esportazione completo, come proposto dalla Commissione. Ma il Parlamento europeo è stato solo consultato, il parere non è quindi vincolante. La decisione finale sarà presa solo dal Consiglio.

La Commissione seguirà da vicino e monitorerà attentamente l’attuazione della nuova direttiva, in particolare dei progressi compiuti nella costruzione di impianti di smaltimento di rifiuti radioattivi e del combustibile esaurito e, se si verificano in una fase successiva, le esportazioni possibili di materiale radioattivo.

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