L’uragano Sandy, che si è abbattuto sugli Stati Uniti portando morte e devastazioni, ha riacceso la polemica sui cambiamenti climatici. Sono questi gli effetti previsti decine di anni fa dai climatologi o sono solo un caso dovuto alle fasi lunari? Al di là della risposta, gli Stati Uniti si apprestano a organizzare stati di emergenza e ad affrontare la crescita del livello del mare sulle coste e sulle isole.
E’ la maggioranza degli esperti a sostenere che il riscaldamento climatico abbia cause antropiche e che gli eventi disastrosi di questi ultimi mesi, Sandy compreso, abbiano la genesi proprio nella variazione di temperatura causata dai gas serra. Eppure a questa folta schiera di scienziati si oppongono alcuni scettici, che sostengono che il riscaldamento globale sia naturale e che la tempesta su New York sia solo un caso dovuto alle fasi lunari.
Sandy ha tolto l’elettricità a circa 8 milioni di case, ha spento il 70 per cento delle raffinerie di petrolio dell’ East Coast e supererà, secondo gli economisti, i 15 miliardi di dollari di danni causati lo scorso anno quando l’uragano Irene ha colpito New York.
Andrew Cuomo governatore di New York, ha il quadro chiaro: ci si deve abituare al fatto che eventi simili saranno sempre più frequenti.
Carol Werner dell’ Environmental and Energy Study Institute sostiene che gli scienziati avevano previsto da tempo questi eventi estremi causati proprio dai cambiamenti climatici: siccità, incendi, tempeste erano tutti stati previsti, ma si stanno verificando prima del previsto.
Ma gli scettici del cambiamento climatico sono in disaccordo con l’argomento che il riscaldamento globale abbia causato tempeste intense. Patrick Michaels del Cato Institute, sostiene che New York sia stata solo sfortunata.
“E’ stata colpa della luna. Questa tempesta ha colpito con la luna piena per questo la tempesta ha stabilito un record. Se si fosse verificata in un altro momento del ciclo lunare, questo non sarebbe successo “, ha detto Michaels.
Su una cosa però, sia gli scettici che i non, concordano: si tratta del crescere del livello del mare che necessita di piani precisi per le zone costiere.
Ma le diverse posizioni sui cambiamenti climatici fanno scaturire diverse posizioni politiche: infatti per gli scettici non c’è bisogno che il governo intervenga a favorire le energie rinnovabili perchè sarà la tecnologia a renderle più convenienti, basti pensare al nucleare.
Per coloro che pensano che i gas serra sono dannosi, c’è bisogno invece che il Governo intervenga per velocizzare i processi: “Abbiamo bisogno di certezza in termini di politica. Questa è la cosa più importante che ci permette di andare veramente avanti “, ha spiegato Werner.
Secondo Werner il “costo dell’inazione”, cioè quel costo che paghiamo a causa della non applicazione di scelte politiche, sta diventando sempre più grande, e Sandy ne è la dimostrazione.