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Siamo 7 miliardi. Entro il 2050 saremo 9,3 miliardi

Scritto da Paolo Ferrante il 31.10.2011

Persone in una strada affollataSiamo arrivati alla soglia fatidica – o quantomeno ufficiale – dei 7 miliardi di persone nel mondo. I demografi della Divisione Popolazione delle Nazioni Unite hanno infatti deciso di fissare al 31 ottobre 2011 la data “simbolica” dei 7 miliardi, pur riconoscendo che è impossibile sapere con certezza il momento specifico o il giorno.

Utilizzando calcoli leggermente diversi, il Census Bureau degli Uniti stima che la soglia dei 7 miliardi non sarà raggiunta fino a marzo.

Ci sono voluti solo dodici anni per aggiungere un miliardo di persone all’umanità.

Attualmente, il tasso di crescita della popolazione mondiale è di circa 80 milioni di nuovi cittadini (o meglio, quel numero il saldo attivo tra nascite e morti), un numero più o meno equivalente alla popolazione di Germania. Le persone sotto i 25 anni costituiscono il 43 per cento della popolazione mondiale.

I demografi alla Divisione Popolazione delle Nazioni Unite hanno fissato il 31 Ottobre 2011 come la data “simbolica” per raggiungere 7 miliardi, e già in molti stanno rivendicando di aver individuato il settemiliardesimo cittadino del villaggio globale – una bambina indiana piuttosto che un bambino delle Filippine. Ovviamente tali rivendicazioni sono prive di ogni fondamento.

Ad ogni modo, i demografi concordano sul fatto che l’umanità rimane su una ripida curva di crescita, che rischia di continuare a salire per il resto di questo secolo. Una stima delle Nazioni Unite dice che la popolazione marcerà verso i 9,3 miliardi entro il 2050 e supererà i 10,1 miliardi entro la fine del secolo. Ma potrebbe andare molto diversamente, se la natalità non continuerà la lenta discesa che ha mostrato negli ultimi cinquant’anni.

Quasi tutte le previsioni di crescita di questo secolo prevedono che saranno i paesi in via di sviluppo dell’Asia, Africa e America Latina a fare la parte del leone, mentre la popolazione di Europa, Nord America e altri paesi ricchi e industrializzati rimarrà relativamente piatta. Alcuni paesi, come l’Italia, la Germania, la Russia e il Giappone tendono addirittura ad una crescita negativa, se non che i numeri continuano a crescere grazie al fenomeno dell’immigrazione.

Il problema che molti esperti si pongono di fronte a questo nuovo numero è se ce la faremo a portare i livelli di benessere del mondo avanzato a tutto il resto della popolazione mondiale senza distruggere irreparabilmente l’ambiente.

I pareri sono molto discordanti. Da un lato c’è chi vede la tecnologia come la panacea di tutti i mali. Essa ci permetterà di aumentare la produzione senza aumentare le terre coltivate, ci permetterà di ridurre la mortalità e il libello di istruzione, che a loro volta dovrebbero aiutare ad abbassare il tasso di fertilità.

Altri dicono che l’asticella è già stata superata e che la Terra non ce la fa più a sostenere questo tasso di sfruttamento.

Il Segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon terrà una conferenza stampa oggi per parlare delle sfide che ci attendono, in particolare per ridurre la povertà, per aiutare a dar lavoro a 1,8 miliardi giovani e per aiutare i paesi a sviluppare le proprie economie in modo sostenibile.

Nel 1999, il suo predecessore, Kofi Annan, aveva designato un bambino nato da genitori rifugiati a Sarajevo, in Bosnia-Erzegovina, come il seimiliardesimo. Era stato scelto tra le centinaia di migliaia di bambini nati quel giorno per dare un volto alla crescita della popolazione mondiale, Adnan Mevic, ora dodicenne.

Sembra che questa volta nessuno dei circa 382.000 bambini nati oggi avrà un tale onore.

ALCUNI DATI

Circa 2.000 anni fa, la popolazione mondiale era di circa 300 milioni di persone.
Intorno al 1800, ha raggiunto un miliardo.
Il secondo miliardo è stato conquistato nel 1927.
I tre miliardi sono stati rapidamente raggiunto nel 1959
Si è arrivati a 4 miliardi nel 1974.
A cinque miliardi nel 1987.
A 6 miliardi nel 1999
Ed oggi siamo sette miliardi.Entro il 2050, ci saranno circa 9,3 miliardi di persone e più di 10 miliardi entro il 2100. Ma potrebbero esserci 10,6 miliardi nel 2050 e più di 15 miliardi nel 2100 con un piccolo aumento della fertilità nei paesi ad alta popolazione.

Il motivo principale per l’aumento demografico degli ultimi decenni è il baby boom degli anni 1950 e ’60.

L’aspettativa di vita media è passata da circa 48 anni nel 1950 a circa 68 nel primo decennio del nuovo millennio. La mortalità infantile è diminuita di circa due terzi.

la contraccezione, la prosperità e la modifica di atteggiamenti culturali hanno portato ad una diminuzione della fecondità, da 6 figli per donna a 2,5 in circa  60 anni.

Nelle economie più avanzate, il tasso di fertilità medio di oggi è di circa 1,7 figli per donna, al di sotto del livello di sostituzione di 2,1. Nei paesi meno sviluppati, il tasso è di 4,2, con l’Africa sub-sahariana a 4,8.

L’Asia conta 4,2 miliardi su un totale di 7 della popolazione mondiale. Si prevede che raggiunga 5,2 miliardi nel 2052 per poi diminuire lentamente. Il maggior tasso di crescita è in Africa, dove la popolazione ha superato un miliardo nel 2009 e si prevede aggiunga un altro miliardo entro il 2044.

La Cina è il paese più popoloso del mondo, con 1,35 miliardi, seguita da India con 1,24 miliardi. Nel 2025, l’India avrà 1,460 miliardi, sorpassando la Cina con solo 1,39 miliardi. La popolazione della Cina scenderà a circa 1,3 miliardi entro il 2050, mentre l’India raggiungerà il picco di 1,7 miliardi entro il 2060.

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