Secondo il rapporto ACI-Censis uscito oggi, nel 2007 sono in calo gli incidenti (-3,0%), i morti (-9,5%) e i feriti (-2,1). Ogni giorno in Italia si verificano in media 633 incidenti stradali, che provocano la morte di 14 persone e il ferimento di altre 893.
Complessivamente nel 2007 sono stati rilevati 230.871 incidenti stradali, che hanno causato il decesso di 5.131 persone, mentre altre 325.850 hanno subito lesioni di diversa gravità. Rispetto al 2006, si riscontra una diminuzione del numero degli incidenti (-3,0%) e dei feriti (-2,1%) e un calo più consistente del numero dei morti (-9,5%).
Tendenza al ribasso, confermata dai dati raccolti dall’Osservatorio ASAPS – Il Centuaro (Polizia di Stato), che evidenziano come, anche per i primi 6 mesi del 2009, l’andamento dell’incidentalità sull’intera rete autostradale continui a far registrare un trend negativo. Si segnala, infatti, un calo degli incidenti del 5,4% ed una più confortante riduzione delle vittime pari al 27,6%, più modesto, invece, il calo dei feriti pari al 4,3%.
La stima dei costi sociali degli incidenti stradali per l’anno 2007 – seppur in calo rispetto al 2006- risulta pari a 30.386 milioni di euro equivalenti a circa il 2% del PIL dello stesso anno (Istat) e l’Italia, pur avendo ridotto – nel periodo 2000-2007 – del 27,3% la quota di morti per incidenti stradali – è ancora lontana dal raggiungere l’obiettivo di un riduzione pari al 50% entro il 2010 fissato dall’UE nel Libro Bianco del 13 settembre 2001.
Rispetto alla popolazione, l’Italia – con 87 morti per incidente stradale ogni milione di abitanti – risulta in linea con la media europea (86), ma ben al disopra dei livelli dei paesi con le migliori performance quali Olanda, Regno Unito e Svezia (45-50 per milione di abitanti) e della Francia (73).
Velocità (59,3%), alcol (59,1), scarsa educazione (27,8): i principali nemici della sicurezza. Secondo gli intervistati, eccesso di velocità (59,3%), alcol (59,1%) scarsa educazione di automobilisti e motociclisti (27,8%) sono i principali nemici della sicurezza. Seguono distrazione (15,9%) e sanzioni troppo leggere (11,1).
Mentre le donne, però, appaiono più “preoccupate” dall’eccesso di velocità (63,9% rispetto al 54,7% dei maschi) e dalla guida sotto l’influsso di alcol (60,2% rispetto al 58,1% dei maschi), gli uomini sembrano mostrare attenzione anche a fattori esterni quali: manutenzione delle strade (9,0% rispetto al 6,5% delle donne), inefficienza dei veicoli obsoleti (2,6% rispetto all’1,9%) e della segnaletica (3,7% rispetto al 2,1%), sanzioni troppo leggere per chi causa gravi incidenti (12,1% rispetto al 10,1%).
Allarme “binge drinking”
Sono 8,5 milioni le persone a rischio di cui il 22,1% “under 25” . Sono i giovani (18-29 anni) ad evidenziare – con una percentuale 61,6% (la media è 59,1%) – la gravità del problema della guida sotto l’influsso di alcol o droghe. Sono sempre di più, infatti, i giovani (18-24) che consumano alcol in maniera occasionale o fuori dai pasti. Crescono, in maniera preoccupante, sopratutto l’abuso di alcol senza consuetudine di utilizzo e il fenomeno del cosiddetto binge drinking (il consumo di 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione), che nel 2008 hanno coinvolto 8 milioni e 449 mila persone, di cui 6 milioni e 531 mila maschi ed 1 milione 910 mila femmine.