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Tombe e spazzatura nell’antica Pompei: una concezione diversa della vita e della morte

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 05.01.2012

Una tomba a Pompei: attorno a questa tomba era depositata spazzatura antica

I cimiteri nell’antica Pompei venivano usati per usi diversi: fra questi non mancava neanche quello di deposito per la spazzatura.

Questo è ciò che è emerso da una ricerca dell’Università di Cincinnati su Pompei che sarà presentato il 7 gennaio prossimo, in occasione della riunione annuale dell ‘Istituto Archeologico Americano da una dottoranda, Allison Emmerson che ha lavorato in loco come parte della UC Pompeii Archaeological Research Project.

Emmerson si è domandata come mai nelle tombe e nei luoghi immediatamente vicini si trovino resti di spazzatura di ogni genere, anche carcasse di animali, che sicuramente risalgono ai primi anni dopo Cristo in quanto sono state ritrovati anche in una tomba ermeticamente chiusa da cenere e lapilli e quindi perfettamente conservata.

Coloro che hanno scavato nel XIX secolo a Pompei avevano ipotizzato che questo fosse il risultato di una decadenza cominciata due decenni prima della catastrofica eruzione del 79 dC. Essi e i loro successori concordavano su questo e avevano teorizzato che le tombe di Pompei erano ricoperte di immondizia a causa, in parte, di un potente terremoto avvenuto nel 62 dC e che le tombe furono abbandonate e trascurate proprio dopo il terremoto.

Tuttavia, studi degli ultimi 15 anni circa hanno dimostrato che Pompei dopo il terremoto del 62 dC aveva attraversato un periodo di rinnovamento essendo nel 79 dC una città importante in una delle regioni più ricche dell’impero romano.

“Il che,” secondo Emmerson, “riapre la questione della spazzatura nei cimiteri che sono stati abbandonati a partire dal 79 dC. La gente non ha abbandonato la manutenzione degli spazi di sepoltura e le strutture più di quanto non avesse abbandonato gli spazi pubblici “.

Emmerson ha notato che i cimiteri di Pompei non  erano luoghi  recintati come quelli di oggi e collocati alla periferia delle città, ma sorgevano invece su strade molto frequentate.E ha notato anche che allora i rifiuti venivano buttati in maniera assolutamente non organizzata.

“Per esempio”, ha spiegato, “ho scavato una stanza in una casa dove era stata posta la cisterna (per lo stoccaggio di acqua potabile e di acqua per il lavaggio) tra due pozzi di rifiuti. Entrambe le cave dei rifiuti sono state trovate completamente piena di spazzatura come cocci di ceramica, ossa di animali e rifiuti alimentari, come semi d’uva e noccioli di olive. ”

Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che comunemente l’immondizia era depositata casualmente sul pavimento del case, nelle strade e nei vicoli al di fuori delle case (a volte anche a notevole profondità e su strati diversi) e al margine urbano, lungo i muri della città (in grandi quantità nel tempo).

In realtà, non ci sono prove che Pompei avesse un sistema gestito centralmente per lo smaltimento dei rifiuti, e così, è probabile che le persone vivevano in stretta vicinanza coi loro rifiuti.

A Pompei i cimiteri e le tombe erano semplicemente un altro posto per depositare la spazzatura, come lo era quasi ogni parte degli interni di una casa o all’esterno, così come vicoli, strade e strade principali.

“In generale, quando un romano moriva, lui o lei era più interessato alla propria memoria che al suo destino nell’aldilà. Gli individui volevano essere ricordati, e il modo per farlo era una grande tomba in una zona trafficata. In altre parole, queste tombe e cimiteri non sono mai stati destinati ad essere luoghi per la contemplazione silenziosa, ma facevano parte integrante della vita.”

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