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Traumi dei bambini soldato in Uganda simili ai bambini terroristi in Irlanda del Nord

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 11.02.2011

Bambini soldatoGli studenti di Psicologia alla Queen’s University di Belfast hanno scoperto similitudini tra i traumi dei bambini soldato in Uganda e in quelli dei bambini coinvolti nella guerra civile in Irlanda del Nord.

Gli studenti post-laurea del programma di Dottorato in Educazione e Psicologia nei bambini e adolescenti presso la Queen’s recentemente si sono recati in Uganda in una scuola per ex bambini soldato. Il loro studio ha analizzato i livelli di stress post-traumatico tra ex-soldati, ha spiegato i sintomi del trauma ai bambini e ha offerto la terapia psicologica per i bambini più traumatizzati.

I bambini della scuola sono stati rapiti dell’ex Esercito di Resistenza del Signore, un gruppo noto per i rapimenti, la brutalizzazione. Costringevano bambini a diventare soldati e schiavi sessuali. Si stima che più di 35.000 bambini siano stati rapiti negli ultimi 24 anni.

Paul O’Callaghan, uno dei ricercatori a capo dello studio, ha dichiarato: “Abbiamo studiato 205 bambini per il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), l’ansia e la depressione. Abbiamo scoperto che anche quattro anni dopo aver assistito ad eventi traumatici della guerra, i tassi di disagio psicologico erano ancora molto elevati, con il 58 per cento dei bambini che mostravano sintomi di PTSD e il 34 per cento depressione e ansia.

“Lo studio ha evidenziato una grossa prevalenza di fenomeni di ‘legame traumatico’ – in cui i bambini adottano le opinioni, gli atteggiamenti e i comportamenti del violentatore. Lo studio ha trovato che nel tempo alcuni dei bambini hanno cominciato a identificarsi sempre più con i valori e gli atteggiamenti dei loro carcerieri e hanno persino iniziato a biasimare le vittime per la violenza a cui sono stati sottoposti.

O’Callaghan ha poi aggiunto: “La parte più importante della nostra ricerca ha dimostrato che la cosa che i bambini soldato trovavano più inquietante non erano gli omicidi, i massacri, le torture e le atrocità a cui avevano assistito, ma piuttosto era stata la morte delle loro madri durante la guerra.  L’angoscia e il trauma e psicologico di coloro che avevano perso la loro madre era molto maggiore degli altri.

“Anche se questa ricerca tra i bambini-soldato in Uganda potrebbe sembrare lontana dalla vita dei bambini dell’Irlanda del Nord, vi sono forti parallelismi, nel senso dello spostamento di identità che può verificarsi nei bambini che sono inizialmente stati costretti ad aderire alle organizzazioni criminali o paramilitari, per poi passare ad interiorizzare e a giustificare valori e i metodi di queste organizzazioni nel tempo”.

Il team di ricerca multi-disciplinare al Queen’s School of Psychology continuerà questo lavoro pionieristico con un intervento basato su gruppi di salute mentale specificamente progettati per il trattamento del disagio psicologico tra i bambini soldato nella Repubblica democratica del Congo, previsto per la prossima.

Il lavoro è stato rilasciato in anticipo durante la ‘Red Hand Day’ (Il giorno della mano rossa), una giornata di commemorazione annuale in tutto il mondo, il prossimo 12 febbraio, per richiamare l’attenzione sul dramma dei 250.000 bambini che sono attualmente costretti a servire come soldati in guerre e conflitti armati, e per ricordare le migliaia di persone che hanno perso la vita in questi conflitti.

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