Uno studio britannico ha trovato che gli impiegati inglesi che passavano oltre 11 ore in ufficio ogni giorno avevano un rischio doppio di soffrire di depressione rispetto a coloro che hanno lavorato 7-8 ore al giorno durante la ricerca. I risultati sono stati pubblicati mercoledì sulla rivista scientifica PLoS ONE.
La ricerca, che ha monitorato oltre 2.100 dipendenti pubblici che non avevano avuto precedenti episodi depressivi o fattori di rischio psicologici per una media di quasi sei anni.
Coloro che lavoravano per lunghe giornate avevano una probabilità tra 2,3 e 2,5 volte superiore di soffrire di un episodio depressivo rispetto a coloro che lavoravano il numero di ore previste. Lo studio è stato condotto da Marianna Virtanen dell’Istituto finlandese di Lavoro e Salute e dall’University College di Londra.
Lo studio ha trovato che i dipendenti che facevano molte ore di straordinario avevano più probabilità di essere uomini, sposati o conviventi e di grado più alto rispetto ai dipendenti con normale orario di lavoro.
Essi avevano anche la tendenza a bere alcolici oltre i limiti raccomandati.
Il legame è rimasto anche quando i ricercatori hanno fatto aggiustamenti per eliminare fattori che potevano influire nella statistica, come l’uso di alcol o di droga, il sostegno sociale o la sua assenza, e la tensione sul posto di lavoro.
Nonostante gli aggiustamenti la probabilità di avere almeno un evento depressivo importante nei 6 anni di monitoraggio rimaneva 2,5 volte a quello osservato nella popolazione generale.
“Anche se a volte gli straordinari di lavoro possono avere benefici per l’individuo e per la società, è importante riconoscere che un orario di lavoro eccessivo è anche associato ad un aumentato rischio di depressione”, ha detto Virtanen.
Lo studio non trae conclusioni sul perché esista questo legame, quindi potrebbero esserci fattori che non sono stati studiati – come i conflitti lavoro-famiglia, l’aumento prolungato dei livelli degli ormoni dello stress e la difficoltà rilassarsi dopo il lavoro.
Inoltre, poiché lo studio è stato limitato ai dipendenti statali inglesi, sarebbe necessario ampliare lo studio prendendo un campione di popolazione più ampio , per determinare se il legame esiste anche tra gli operai o i dipendenti del settore privato.
Marchionne lo sa?