È stato presentato a Roma martedì scorso il diciannovesimo rapporto Aci-Censis sulla mobilità degli italiani. Fin dal titolo, il triennio che sta cambiando il modo di muoversi, si capisce qual è il punto centrale del rapporto: il cambiamento modale degli spostamenti. Mentre c’erano già dei segnali a riguardo negli anni 2009 e 2010, nel 2011 – complice la crisi economica che non accenna a risolversi -, il trend di riduzione degli spostamenti inutili e dell’utilizzo dell’auto viene confermato.
Anche il sottotitolo è esemplificativo: Auto sempre più cara: la usi meno, la paghi di più. Viene infatti sottolineato come a fronte di una minore fruizione del mezzo auto, in termini di chilometri effettuati, vi sia all’opposto un aumento dei costi, benzina in primis, ma anche assicurazione e manutenzione; per la manutenzione viene sottolineato come siano calate del 15% le spese di routine come il tagliando, mentre siano aumentate dell’8% le spese straordinarie, probabilmente a causa della minor disponibilità di soldi che ha imposto il rinvio delle spese non necessarie, ma che ha fatto lievitare le spese impreviste: è un gatto che si morde la coda. Notevole è l’aumento, +18%, delle spese per multe: hanno giocato a favore di questo risultato la maggior presenza di forze dell’ordine per le strade, l’introduzione di sistemi elettronici fissi di monitoraggio e la necessità dei comuni, dopo le varie finanziarie, di “fare cassa”. In ogni caso serve per mantenere il trend positivo della riduzione degli incidenti (-1,9%) e dei morti (-3,5) nel periodo 2009-2010. Rimane tuttavia paurosamente alto il numero di vittime della strada: 829 feriti e 11 morti al giorno! Concentrati soprattutto in città e nel fine settimana.
Il rapporto naturalmente non contiene ancora gli effetti delle ultime manovre economiche, fermandosi ai dati disponibili a fine luglio 2011; mancano pertanto le variazioni modali dovute alle manovre finanziarie di agosto e la manovra salva-Italia del governo Monti. Purtuttavia, il primo semestre del 2011 basta a confermare il calo delle vendite di auto nuove stimato intorno al 10% rispetto al 2010 (anno che già vedeva un calo di vendite del 9,4% rispetto al 2009), solo parzialmente contrastato da un incremento di 1-2 punti percentuali delle vendite dell’usato.
In generale c’è stata una contrazione del 13,8% dell’uso dell’auto per gli spostamenti, in particolare si dimezzano gli spostamenti inferiori a un chilometro a favore degli spostamenti a piedi. Anche in questa ricerca viene ribadito il concetto che l’auto non è l’unico mezzo per spostarsi, come avevamo già avuto modo di scrivere, molto spesso mancano le alternative, soprattutto dei mezzi di trasporto pubblici: quell’8,3% di persone che ha incrementato l’utilizzo dell’auto l’ha fatto perché non aveva alternativa. L’autobus è percepito come la scelta più economica ed ecologica, ma è fondamentale incrementarne la fruibilità con un maggiore numero di corse e con orari più in linea con le esigenze di tutti secondo il 36% degli intervistati.
Fortemente in crescita anche se in gran parte sconosciuto è il car-sharing, cresciuto del 66% negli ultimi tre anni; rimane la cenerentola dei trasporti dove alla casualità dell’avvenuta conoscenza si associa la necessità di andare a caccia di informazioni. Superato questo primo importante ostacolo, a parere degli utilizzatori, scoppia un amore incontrastabile: economico, comodo, flessibile, ecocompatibile.
Il rapporto chiude con un’indagine sulle trasgressioni e sulla disabilità. Più che i numeri qui sono importanti le constatazioni che ne si possono ricavare riguardo il senso civico dei fruitori della strada. La metà degli automobilisti e due terzi dei motociclisti dichiara di violare il codice della strada a fronte del 23% dei ciclisti. Il “parcheggio dove ho voglia” vince con il 58,6% delle infrazioni lievi, mentre tra le trasgressioni pericolose si piazza al primo posto l’utilizzo del cellulare senza vivavoce, seguito a breve distanza dal superamento dei limiti di velocità; un quinto delle infrazioni sono il mancato uso delle cinture di sicurezza, il passaggio con il rosso e il mancato rispetto delle precedenze. Tutto racchiudibile in un insieme di comportamenti egocentrici e cinici, testimoniati anche dal mancato rispetto dei parcheggi per i disabili (10%), delle rampe e corridoi per disabili (11,5%).
Interessante sarà vedere, a inizio 2012, il rapporto ESFORT sulla mobilità, dove ci saranno i dati del secondo semestre 2011 per vedere la variazione modale in piena crisi. Se da un lato si farà di necessità virtù, dall’altro sarebbe interessante che la congiuntura economica oltre a farci cambiare modo di spostarci, ci facesse anche cambiare il modo di concepire gli spostamenti: il servizio pubblico non è un mezzo da studenti sfigati, ma un mezzo molto più economico ed ecologico dell’auto privata.
Qui il link al diciannovesimo rapporto Aci-Censis.