“In piazza per un futuro energetico italiano incentrato sulle fonti rinnovabili e l’efficienza. Perché la rivoluzione energetica iniziata in questi anni, con oltre 600mila impianti distribuiti nel nostro Paese e oltre il 30% dei fabbisogni elettrici soddisfatti, non deve essere fermata. Perché oggi è possibile ridurre fortemente la dipendenza dalle fonti fossili, che fanno male alla salute delle persone, danneggiano l’ambiente e aggravano la crisi economica. E perché è qui l’interesse dell’Italia e di tutti i cittadini, e l’unica prospettiva di sviluppo che permette di fermare i cambiamenti climatici, ridurre la povertà e garantire la pace”, recita il comunicato stampa.
Secondo gli organizzatori, la giornata è necessaria, come una sorta di levata di scudi pacifica, per “reagire a un attacco portato alle fonti rinnovabili da parte di chi vorrebbe fermarle per tenere in vita inquinanti centrali a carbone e a olio combustibile che, ennesima ingiustizia, beneficiano persino di miliardi di Euro presi in bolletta o dalla fiscalità generale”.
Non potevano mancare gli attivisti di Greenpeace, che hanno manifestato contro lo sfruttamento dell’Artico e hanno ricordato gli attivisti ancora nelle prigioni russe.