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Green grabbing: il lato oscuro della green economy

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 15.06.2012

Coltivazione di sorgo in Mali Foto: Swathi Sridharan

Secondo un ricerca del Centro STEPS dell’Economic and Social Research Council  il green grabbing  aumenta la povertà delle popolazioni locali.

Il green grabbing è la crescita dell’appropriazione della terra e delle risorse delle popolazioni locali in nome dei biocarburanti verdi, degli schemi di compensazione del carbonio, degli sforzi di conservazione e delle iniziative di  eco-turismo, che stanno espropriando e allontanando le persone dalla loro terra e aumentando la povertà, secondo questo nuovo rapporto.

La rivista Journal of Peasant Studies ha pubblicato in un numero speciale ben 17 nuovi studi di casi provenienti dall’Africa, Asia e America Latina confermano che lo sfruttamento degli ecosistemi può provocare un ulteriore impoverimento delle popolazioni locali.

“Il green grabbing è il lato oscuro della green economy”, ha detto il professor Melissa Leach, direttore del Centro STEPS. “Se i meccanismi basati sul mercato vogliono contribuire allo sviluppo sostenibile e alla costruzione di economie  che non siano solo verdi, ma anche eque,  è di vitale importanza che favoscano un’agenda incentrata sulla distribuzione, l’equità e la giustizia in un regime di mercato verde .”

Secondo lo studio questo implica anche un significativo impegno locale e di consultazione basato sulla trasparenza, la responsabilità e un consenso informato. Tuttavia, i mercati verdi non possono farlo completamente. Nella fretta di riparare una natura danneggiata attraverso la schemi di mercato, le strutture politico-economiche che hanno causato il danno, in primo luogo non devono essere trascurate.

La responsabilità di affrontare l’insostenibilità di alcune politiche economiche dei paesi ricchi non si può scaricare sulla finanzializzazione di alti ecosistemi in altri paesi del mondo. Se bisogna perseguire uno sviluppo sostenibile secondo gli scienziati  E se lo sviluppo sostenibile è veramente da perseguire a Rio 20 e oltre, allora c’è bisogno di riappropriarsi della natura  e di creare relazioni intense fra umanità e ecosistemi abbiamo bisogno di liberare la natura dalla stretta del mercato, alimentando e legittimando più relazioni e intese umano-ecologiche,  insieme con forme tried-and-tested di gestione degli ecosistemi locali.

Ecco alcuni esempi di green grabbing: in Guatemala, l’agenzie di conservazione, le società di ecoturismo, i militari “proteggono” la Riserva della Biosfera Maya del Guatemala come se fosse una terra per vacanze a tema sui Maya,  escludendo violentemente le persone locali.

In Africa orientale e meridionale, le aziende stanno rivalutando sistemi del suolo e delle pratiche agricole per ‘biochar'( il carbone vegetale), espropriando a  contadini e pastori i terreni e le risorse importanti per il loro sostentamento.

Contemporaneamente emergono sempre più chiare evidenze che alcune azioni Reduced Emissions from Deforestation and Degradation (REDD and REDD+) stanno togliendo il possesso delle foreste  agli abitanti locali  privandoli delle loro risorse vitali.

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