Il primo 787 Dreamliner essere parzialmente alimentato da biocarburanti a base di oli riciclati ha compiuto un volo dalla sede della compagnia costruttrice, la Boeing, nello stato di Washington negli Stati Uniti fino all’aeroporto di Tokyo Haneda oggi martedì 17 aprile.
La compagnia All Nippon Airways (ANA) che ha operato il volo ha stimato che l’uso di olio da cucina riciclato ha ridotto le emissioni di gas serra del volo del 30 per cento rispetto ad un volo di linea operato con un altro velivolo.
Anche se non tutto il rispoarmio è imputabile all’olio riciclato, la compagnia aerea ha calcolato che ben il 10 per cento di questo risparmio proveniva dalla miscela di biocarburanti utilizzata, mentre l’altro 20 per cento è stato dovuto all’efficienza del velivolo, che è in gran parte costruito da materiali compositi leggeri, comprese le fibre di carbonio e rinforzi in plastica.
Ma non pensate che usare olii esausti avvia fatto risparmiare. L’olio da cucina utilizzato – che è stato successivamente raffinato ed elaborato per la produzione di biocarburanti, può arrivare a costare fino a sei volte di più del combustibile fossile.
Ma la compagnia giapponese ANA, molto sensibile al risparmio energetico tanto da essere stata la prima a mettere il 787 in circolazione, crede che l’olio da cucina sarà una delle molte alternative sostenibili disponibili che potrebbero alimentare l’industria aerea in futuro.
Anche altre compagnie aeree tra cui Thomson Airways, KLM, Virgin Atlantic, Lufthansa e, più recentemente, Qantas hanno iniziato ad effettuare voli di prova alimentati in parte da olio da cucina riciclato.
Ma produrre le quantità sufficienti richieste dalle compagnie aeree è una sfida chiave per il settore del trasporto aereo. Ma non ci sono molte alternative, se le compagnie vorranno rispettare l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 della metà entro il 2050 rispetto ai livelli del 2005.
L’uso dei biocarburanti rimane ancora in fase sperimentale – e l’industria riconosce che c’è ancora una lunga strada da percorrere per rendere i biocarburanti una realtà nei voli di linea.
Nel 2008, Virgin Atlantic è diventata la prima compagnia aerea commerciale ad operare un volo in parte alimentato da biocarburante – derivato da una miscela di noce di cocco e olio di noci. Ma non tutti sono d’accordo. Molti sono i critici che mettono in guardia sul fatto che alcuni biocarburanti possono fare più male che bene all’ambiente, e spesso generano gas ad effetto serra a causa della deforestazione che inducono – come ad esempio l’olio ricavato dalle palme da olio.