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La rimodulazione degli incentivi al fotovoltaico

Il ministro per lo sviluppo economico Zanonato vorrebbe intervenire sulla bolletta dell'elettricità riducendo i costi legati all'incentivazione delle energie rinnovabili.

Scritto da Leonardo Fumelli il 05.09.2013

Il riordino degli incentivi alle rinnovabili annunciato dal ministro Zanonato sta aprendo un nuovo dibattito tra gli operatori, le associazioni e i cittadini.
L’idea che circola in rete, si tratta di previsioni e bozze, è quella di tagliare la bolletta dei cittadini di tre miliardi di euro all’anno, intervenendo direttamente sulla componente A3, destinata alla promozione di energia prodotta dalle fonti rinnovabili e assimilate.
fotovoltaico
Tale obiettivo potrà essere raggiunto tramite l’emissione di titoli obbligazionari da parte del GSE per la copertura dell’incentivazione, che verrà spalmata su un arco temporale più ampio, trent’anni anziché i venti attuali. Naturalmente le obbligazioni, titoli di debito, prevedono un interesse alla loro restituzione, che dovrebbe essere stabilito al 4 % annuo.
Le reazioni all’idea sono state discordanti.
La scelta del ministro piace poiché mira direttamente alla riduzione del carico fiscale dei cittadini, laddove è sempre stata fonte di discussione la questione delle discutibili modalità incentivanti per le rinnovabili attraverso anche i passati conti energia.
Le polemiche più forti riguardano il debito tariffario che si produrrà nei prossimi anni; c’è chi contesta l’iniquità dettata dal pagamento differito, che non dovrebbe riguardare chi non godrà dell’energia rinnovabile immessa in rete, oltre al fatto che tale operazione inciderà sulle scelte energetiche nazionali future. Il tutto nell’ottica di un impossibile ulteriore indebitamento pubblico, come impone l’Unione Europea.
L’associazione Assorinnovabili rimane possibilista, Anev è preoccupata per il possibile allungamento di diversi anni degli oneri A3, mentre Gifi ha espresso nettamente la propria contrarietà.
A detta del ministero la bozza su cui si è basata la stampa è già stata superata da elaborazioni più recenti. Occorrerà aspettare il nuovo decreto previsto per metà settembre.

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