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Mobilità, se fossimo tutti danesi

Scritto da Ambrogio Ercoli il 11.01.2012
Danimarca, un uso della bici in Europa come in Danimarca ridurrebbe emissioni di CO2 del 12-24% dell'obbiettivo europeo per il 2050

Danimarca, un uso della bici in Europa come in Danimarca ridurrebbe emissioni di CO2 del 12-24% dell'obbiettivo europeo per il 2050

In uno studio dell’ECF (federazione ciclisti europei) è stato calcolato a quanto ammonterebbe la riduzione di gas-serra se tutti i cittadini dell’Europa a 27 assumessero uno stile di mobilità sul modello danese. I ricercatori sono partiti da uno studio dell’Unione Europea che prevede l’ambizioso obiettivo di diminuire, entro il 2050, le emissioni di CO2 dell’80-95% rispetto al livello di riferimento del 1995.

Questo traguardo prevede una drastica rivalutazione della modalità di spostamento, in quanto il settore trasporti è in grado di garantire più della metà di tale riduzione (54-67%).

Se tutta l’Europa prendesse le buone abitudini danesi in fatto di utilizzo di bici e mezzi pubblici, si otterrebbe già un contributo alla riduzione di CO2 del 12-24%.

Da questo presupposto, e considerando che una delle più frequenti critiche che si muovono al mondo delle biciclette è che si dà per scontato che non inquinino perché non consumano idrocarburi, lo studio ha voluto prendere in considerazione tutte le fasi della produzione, utilizzo e, a fine vita, smaltimento di una bicicletta.

Per le varie fasi si è calcolato costo di estrazione delle materie prime, loro trasporto e trasformazione in materie finite e assemblaggio; è stato calcolato il costo di smontaggio, riciclo del materiale recuperabile e smaltimento in discarica di quanto non recuperabile.

Con precisione tutta scandinava, hanno anche calcolato l’aumento di produzione di CO2 durante la fase di utilizzo per il maggior consumo di calorie dovuto allo sforzo ed è stato confrontato con le diverse fonti proteiche: si produce più CO2 per chilometro se arrivati a casa ci si fa una bistecca di manzo, piuttosto che di maiale o un piatto di patate.

È stato poi portato a confronto con le biciclette a pedalata assistita (elettriche), le automobili ed il pullman come mezzo di trasporto pubblico che utilizza le stesse vie di comunicazione.

Per ognuno di questi mezzi si è calcolata la produzione di CO2 e la si è rapportata ad un valore unitario espresso per chilometro, per persona, in modo da avere dei dati uniformi e confrontabili.

Per auto e pullman si è valutato un percorso di pochi chilometri, quanti ne può fare un ciclista medio che va lavorare, a scuola o a fare la spesa.

I risultati sono che, al chilometro, si producono 21 grammi di CO2 in bicicletta, 22 grammi di CO2 con biciclette elettriche, 271 grammi di CO2 con l’auto e 101 grammi di CO2 in pullman.

La seconda parte dello studio si focalizza sulle decisioni politiche da prendere per il futuro; dimostrato che le biciclette, conti alla mano, sono il mezzo che produce meno CO2, si deve fare in modo che queste vengano usate, soprattutto per la routine quotidiana dei piccoli spostamenti dove dimostrano, oltre al fattore emissioni, una maggiore adattabilità al contesto urbano ed una maggiore velocità, espressa in chilometri orari, sulle distanze brevi.

Come sempre, si deve stare sul campo della fantasia, dell’inventiva, della capacità di vedere un futuro che adesso non c’è, non c’è mai stato. Ma se non ci riusciamo, ai nostri figli il futuro potrebbe presentare il conto. E sarà un conto molto salato.

FONTE: http://www.ecf.com/wp-content/uploads/ECF_CO2_WEB.pdf

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