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Siena Carbon free raccoglie la sfida di un’economia sostenibile

Scritto da Federica di Leonardo il 01.01.2014

Cambiamenti climatici, eventi climatici disastrosi e di estrema potenza, hanno segnato il 2013. Per contro gli accordi internazionali sulla riduzione dei gas serra sono in stallo e la COP19 di Varsavia ne è stata la dimostrazione, con le ONG che hanno abbandonato l’incontro, a qualche giorno dalla chiusura. La crisi economica attanaglia l’Europa e in Italia la discussione e i convegni sulla green economy la propongono come possibilità di rilanciare l’economia. In questo quadro, a dicembre di quest’anno, la Provincia di Siena ha reso noto di essere diventata Carbon free.  Essere Carbon free significa che l’anidride carbonica che viene prodotta nella Provincia viene riassorbita completamente.

 Siena Carbon free

L’annuncio è stato dato in un convegno il 9 dicembre scorso, al quale hanno partecipato anche il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e, come osservatore esterno e portatore di un’esperienza dall’estero, Siegfried Zollner, Coordinatore Piani Clima ICLEI (International Council for Local Environmental Initiatives), oltre ai rappresentanti delle istituzioni locali, Comune e Regione.

La Provincia di Siena è partita da una situazione favorevole: un’industria poco sviluppata e con una produzione di anidride carbonica non troppo rilevante. Si tratta infatti soprattutto di produzione di cristallo, vetro e laterizio. Inoltre circa il 50% del territorio è coperto da manto boschivo. Nonostante questo non si può certo dire che i risultati siano arrivati da soli. Anzi, l’obiettivo di rendere sostenibile la Provincia di Siena viene perseguito da un decennio.

Nel 2003 si è infatti concluso il primo processo di certificazione ambientale ISO 14001. Questa prima analisi ha fornito il quadro grazie al quale si sono avviate le successive analisi e certificazioni.

Il circolo virtuoso. Una funzione fondamentale nel raggiungimento dell’obiettivo è stato il circolo virtuoso innestato grazie al rapporto con l’Università di Siena e un soggetto terzo verificatore. Infatti, dal momento in cui l’amministrazione decise di diventare Carbon Free, l’università di Siena ha avviato una serie di analisi sistematiche. Con la prima gli scienziati hanno realizzato un bilancio delle emissioni e del riassorbimento nella Provincia, come ci ha spiegato Simone Bastianoni, responsabile scientifico del progetto,  in un’intervista. 

A partire da questa prima analisi gli amministratori hanno così potuto stabilire quali fossero gli ambiti in cui intervenire. Fondamentalmente la Provincia ha agito sui consumi delle caldaie e sull’incentivazione delle energie rinnovabili. Altri studi e accordi sono in corso per avviare appieno anche un processo sull’efficientamento energetico negli edifici.

Siena_geotermica

L’efficientamento delle caldaie. La campagna per l’efficientamento delle caldaie invece, così come già confermato dai dati delle analisi dell’Università, ha portato una riduzione di circa il 20% delle emissioni da gas naturale. La strategia ha visto coinvolti i cittadini in una campagna informativa, ma anche le istituzioni e i soggetti privati preposti ai controlli. Pertanto le caldaie sono per legge controllate annualmente e ogni due anni ne viene valutata anche l’efficienza.

Il fotovoltaico. Altro ambito che ha avuto un grande successo in termini di riduzione della produzione di CO2 è quello dell’energia rinnovabile. Grazie agli incentivi statali e a quelli della Provincia il fotovoltaico ha visto un investimento di 2.200.000 euro che ha generato quasi 22 milioni di euro di investimenti. L’installazione del fotovoltaico è avvenuta con criterio, prediligendo gli impianti piccoli, in luoghi poco visibili o in capannoni dismessi, grazie anche al parere degli scienziati dell’Università.

I boschi. Non è da sottovalutare inoltre, il fatto che l’analisi del manto boschivo ha reso più efficiente la gestione delle aree protette in seno alla Provincia e ha migliorato le prestazioni delle strategie antincendio.

Il futuro. Aver raggiunto il traguardo del Carbon free, per gli amministratori, non è affatto una conclusione. I processi di efficientamento energetico nella direzione della sostenibilità continueranno ad essere perseguiti. L’ombra dell’abolizione delle Province, in questi giorni ancora in discussione, dovrebbe allungarsi in teoria anche su questo progetto. Ma il progetto in questi dieci anni sembra essere entrato nel tessuto sociale: tutti i comuni della Provincia hanno firmato un protocollo d’intesa nel quale si impegnano a seguire le linee guida della Provincia per l’efficientamento energetico.

La Provincia di Siena ha vinto diversi premi per questi progetti ed è considerata, a livello internazionale, un esempio da seguire, un modello da emulare, così come ha confermato Siegfried Zollner nel suo intervento.

L’esempio di Siena è tanto più importante, e l’ha sottolineato anche il ministro Orlando nel suo intervento, perchè il contesto degli accordi internazionali attraversa una grave crisi. Se la politica delle grandi potenze economiche può non rappresentare più una soluzione, forse le iniziative dal basso possono invece fare scuola.

Ma fare scuola nel bilancio della CO2 purtroppo non basta, perchè l’economia è in crisi. Questo il tema affrontato nella Tavola Rotonda che si è svolta il 9 dicembre, moderata dal giornalista di Repubblica Antonio Cianciullo. Come è spendibile il marchio Carbon free? Può creare ulteriore ricchezza?

La green economy, nella strategia della Provincia, può diventare fonte di sviluppo se sostenuta dalla ricerca e la Provincia di Siena ha già firmato un protocollo di intesa con Regione, Comune, Università, MPS e altri soggetti per creare un Polo scientifico tecnologico delle energie rinnovabili. 

Carbon free, inoltre,  è diventato un marchio di qualità per le aziende senesi che si impegnano nella riduzione delle emissioni. In un sito sono presenti tutte le aziende che aderiscono al marchio Terre di Siena Green, con l’intento di valorizzare ulteriormente le peculiarità turistiche di questa terra.

Gli effetti della strategia per la sostenibilità della provincia di Siena sulla qualità della vita dei cittadini ci sono, anche se sono indiretti. Basti pensare all’importanza che acquisisce il manto boschivo all’interna della strategia nella sua globalità e quanto queste grandi aree verde contribuiscano a conservare beni e servizi ecosistemici. Ma anche l’energia  rinnovabile, (grande spazio, oltre al fotovoltaico, viene dato all’energia geotermica,) evita la combustione di fossili con effetti sulla qualità dell’aria e della salute dei cittadini. 

Ma questa visione sarà in grado di dare ulteriore slancio allo sviluppo? Non ha dubbi Paolo Casprini, Coordinatore Generale del Progetto. “Noi siamo gli apripista in questo, nessuno l’ha fatto prima di noi. Ma bisogna prima di tutto crederci e continuare a lanciare il progetto secondo una vision chiara”.  

Il progetto e le competenze spese per realizzarlo sembrano convincenti. Il futuro ci dirà se Siena vincerà la sfida della sostenibilità, realizzando un disegno in cui il benessere dei cittadini viene messo al primo posto al di là di interessi particolari e rispettando l’ambiente.

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