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Stati Generali green economy: salute dell’ambiente e rilancio economico

"Si tratta di un pezzo di economia italiana che ha saputo coniugare innovazione e internazionalizzazione", Corrado Clini

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 08.11.2012

Spazio alla green economy: questo il messaggio che arriva da diverse iniziative in questi giorni. Dopo la presentazione del rapport GreenItaly della Fondazione Symbola e le iniziative di Federparchi a favore della Green Economy, arrivano gli stati generali di Ecoomondo, della Fondazione Sviluppo Sostenibile di Edo Ronchi. Era stato lo stesso Ministro dell’Ambiente Corrado Clini ad inviatare Edo Ronchi a convocare gli Stati generali della Green Economy la primavera scorsa.

Perchè green economy?Per due motivi fondamentali secondo Ecomondo. La green economy può essere un potente vettore per rilanciare l’economia e serve per limitare l’impatto sull’ambiente e sulle risorse.

Sono 70 le idee per la nuova green economy e sono state raccolte in otto gruppi: misure generali per una green economy; sviluppo dell’ecoinnovazione; sviluppo dell’ecoefficienza, del riciclo e della rinnovabilità dei materiali; sviluppo dell’efficienza e del risparmio energetico; sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili; tutela e valorizzazione dei servizi degli ecosistemi; sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica; sviluppo di una mobilità sostenibile.

Le 70 nuove proposte arrrivano da 39 associazioni di imprese che supportano la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente. 

Il Ministro Clini ieri, all’apertura degli Stati Generali, ha così commentato l’iniziativa: “Oggi – ha detto il Ministro – abbiamo avuto una rappresentazione della realtà dinamica molto capace di competere sui mercati internazionali. Si tratta di un pezzo di economia italiana che ha saputo coniugare innovazione e internazionalizzazione”. 

Quale la vision? Pensare alla green economy come strumento per uscire dalla crisi economica riconoscendo a livello sociale che ci sono dei problemi ambientali seri da affrontare, che i servizi ecosistemici vanno conservati e che le risorse vanno riciclate e ottimizzate, oltre al fatto che è necessario controllare e limitare le emissioni di anidride carbonica.

Grande spazio quindi all’innovazione tecnologica, con riguardo alla sostenibilità, realizzando una rete fra enti di ricerca, università e imprese.

 In particolare, riguardo  all’efficienza e al risparmio energetico, tra le proposte ci sono quelle di fissare, per gli edifici costruiti dopo il 2014 e per quelli soggetti a ristrutturazioni rilevanti, standard di consumi energetici inferiori del 30% di quelli attuali; introdurre dal 2015 l’obbligo di realizzare edifici pubblici ”nearly zero energy”; confermare l’Iva al 10% sui lavori di efficientamento e sull’esercizio degli impianti; rendere obbligatoria la massima efficienza elettrica disponibile nell’illuminazione pubblica.

 Trovano spazio all’interno dell’iniziativa anche tematiche relative al problema dei finanziamenti, che devono trovare un modo per slegarsi dagli incentivi, al valore dei beni e servizi ecosistemici, a quello dello sviluppo agricolo con il relativo problema del consumo del suolo.

Ieri è stato presentato anche il Rapporto “Green Economy per uscire dalle due crisi” realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con l’ Enea.

“Questo Rapporto – ha detto il Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi – è stato elaborato per gli Stati Generali della Green Economy, il primo appuntamento di questo genere in Europa dopo il Summit di Rio+20. La prima parte del Rapporto, che offre un contributo di analisi e di approfondimento, riassume il quadro di riferimento internazionale, a partire dalle elaborazioni dell’UNEP, dell’OCSE e dell’Unione Europea fino alla Conferenza di Rio+20. Con un duplice scopo: fornire una base conoscitiva, consolidata e riconosciuta da importanti istituzioni internazionali, della green economy; derivare da questo quadro di riferimento una visione condivisa a livello internazionale. È fin troppo evidente che l’importanza e la portata di questa nuova economia, trattandosi di un fenomeno relativamente recente e dovendo misurarsi con l’inerzia di visioni tradizionali largamente prevalenti, non sia adeguatamente compresa”.

 

 

 

Ultima tematica, per la mobilità sostenibile le proposte sono: puntare su una mobilità urbana sostenibile; promuovere la diffusione di veicoli a basse emissioni con pedaggi differenziati e altre forme di incentivazione; sviluppare infrastrutture digitali al servizio dei trasporti; raddoppiare al 2030 la quota del trasporto merci e passeggeri su ferrovia regionale; far decollare il telelavoro; raggiungere il target europeo per i biocarburanti e realizzare un trasporto marittimo a bassi consumi energetici.

 

 


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  • Carolus scrive:

    Fotovoltaico: pro e contro
    -L’energia prodotta con il sole è pulita.
    _chi installa pannelli fotovoltaici ottiene sgravi fiscali fino al 50% dell’investimento oltre a 20 anni di premi sull’energia prodotta.
    Contro
    -L’80% dei pannelli è prodotta in Cina con l’utilizzo di energia da carbone e atomica.
    -Lo Stato paga il kW prodotto circa 30 cent € e vende il kW a 10 cent€, quindi chi non produce energia con i pannelli PAGA il kW cifre folli.
    -I pannelli installati sul terreno agricolo, vedi Puglia, tolgono il verde delle piante e impediscono al terreno di produrre.

    TOTALE
    Il fotovoltaico è una truffa ai danni dei cittadini che non hanno impianti fotovoltaici e l’inquinamento causato dalla loro produzione non resta in Cina ma arriva anche da noi.