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Benessere Animale: La paglia che fa la differenza

Scritto da Annamaria Pisapia, Direttrice CIWF Italia il 12.02.2014

A volte piccole azioni possono fare una grande differenza, come mettere della paglia all’intero dei recinti dove si allevano gli animali.

Prendiamo il caso dei suini.

I maiali sono esseri curiosi, che formano gruppi sociali complessi e usano la loro intelligenza per esplorare il territorio dove sono allevati. Il loro istinto li porta a grufolare ovvero ad annusare e frugare con il muso per terra o tra i rovi e il fieno in cerca di cibo. E la paglia o un altro materiale equivalente è in grado di ricreare almeno parzialmente negli allevamenti al coperto (la stragrande maggioranza) un ambiente favorevole al loro benessere perchè incoraggia i comportamenti naturali come appunto il grufolare ed evita l’amputazione sistematica della coda degli animali, una “pratica” estremamente dolorosa per gli animali.

Maialini

In altre parole, i suini con la paglia stanno meglio.

Un report redatto dall’EFSA dimostra che la percentuale dei suini rimossi a causa della morsicatura della coda era dell’1.4% nei recinti con paglia, mentre dell’11.7% nei recinti con pavimentazione fessurata.

Ovviamente non siamo gli unici sostenere che la paglia sia un vero toccasana per i suini. 

La legge per la protezione dei suini – Direttiva 2008/120/CE CE–  ritiene la paglia o materiali simili  importanti elementi per il loro benessere, imponendone la fornitura come arricchimento ambientale:

…i suini devono avere accesso permanente a una quantità sufficiente di materiali che consentano loro adeguate attività di esplorazione e manipolazione (paglia, fieno, legno, segatura, compost di funghi, torba o un miscuglio di questi) senza comprometterne la salute.

Se invece andiamo a visitare gli allevamenti ci rendiamo immediatamente conto che le cose non stanno così: la stragrande maggioranza dei suini viene allevata su pavimenti spogli, spesso tra i loro stessi escrementi.

Le catene o i copertoni, che talora vengono forniti ai suini al posto della paglia, non sono assolutamente adatti a questi animali e non possono essere considerati arricchimenti ambientali.

In queste condizioni di privazione estrema, per noia e frustrazione, i suini si rivolgono allora alle uniche “cose” disponibili nei loro recinti: le code degli altri suini. Per questo iniziano a masticare e mordere le code dei loro “vicini”. Per impedire che i maiali si mordano reciprocamente la coda, gli allevatori mozzano agli animali una parte della coda stessa. 

 

Ma perché questa riluttanza a utilizzare la paglia?

In primo luogo, la paglia ha un costo, e ha un costo gestirla (ad esempio va rifornita quando è stata consumata).

Ma vi è anche un’altra ragione: gli edifici in cui vengono allevati i suini, la maggior parte vecchi, hanno pavimentazione fessurata. La paglia non può essere usata su questi pavimenti e quindi, invece di cambiare i pavimenti, si preferisce evitare di usare la paglia.

Una scelta dettata da criteri economici che si ripercuote in modo drammatico sulla vita di milioni di animali ogni anno.

Per questo abbiamo lanciato la campagna #pagliaperisuini nella quale mandiamo simbolicamente della paglia al Ministro della Salute italiano, competente per il benessere animale, per ricordargli che tutti noi abbiamo a cuore il benessere di questi animali e il rispetto della legge. Se siete con noi, questo è il link per prendere parte all’iniziativa e far sentire la vostra voce.

 

 

 

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